Friedrich Julius Stahl: differenze tra le versioni

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*Sogliono spesso gli uomini nascondere le loro convinzioni nella parte più intima dell'[[Anima|animo]], come in propria sede, e contentarsi solamente di difenderle da coloro che le assaliscono; ci vuol coraggio per manifestarle in una maniera positiva e confermarle in un sistema scientifico. (in introduzione alla prima edizione, p. XXV)
*Il sistema della libertà, come [[Friedrich Schelling|Schelling]] chiama il suo, considerato nella sua essenza non può essere veramente amato ed onorato che dagli spiriti indipendenti; da costoro solamente può promettersi di essere coltivato come esso richiede e come esso solo comporta. (in introduzione alla prima edizione, p. XXVI)
*Gli uomini, a' quali il dono felice dell'[[Intuizione|intuito]] concede di fare a meno dell'analisi minuta de' concetti, sono pochi; a costoro si appartiene l'autorità; ma non possono nè debbono essere imitati. (in introduzione alla prima edizione, p. XXVII)
*[[Friedrich Carl von Savigny|Savigny]] potea andare orgoglioso delle sue ricerche sulle ultime ragioni del giusto: il suo retto senso gli è guida sicura, e una potenza artistica che è in lui, figura del tutto e finisce quelle cose, alle quali la più rigorosa investigazione filosofica non conduce che lentamente e a poco a poco. Egli metteva innanzi una sua idea sulla origine del diritto, — e quindi tosto nascevano delle esigenze pratiche, — la quale, come è esposta da lui, ti presenta una imagine chiara e vivace, e per la interna verità si apprende alla intelligenza. (in introduzione alla prima edizione, p. XXVII)
*È [[destino]] dello spirito umano di non poter risolvere da sè le più alte questioni, e non si riesce a nulla di buono, quando si vuol fare contro questa legge. (in introduzione alla prima edizione, p. XXVIII)
*Chi non si è mai occupato d'una questione, non può attendersi che gli riescano tosto intelligibili i concetti, che a quella appartengono. (in introduzione alla prima edizione, p. XXXI-XXXII)
*Noi ci lasciamo andare in un punto allo stesso [[spirito]] che combattiamo in un altro. Noi facciamo uso di concetti e credenze, senza essere a noi stessi consapevoli del sistema, o di tutta la maniera di vedere a cui appartengono. (in introduzione alla prima edizione, p. XXIX)
*La [[parola]] sia non il ''serbatoio'' del senso, ma il suo corpo vivente. (in introduzione alla prima edizione, p. XXXII)
*Il corso della [[storia]] e la natura reale degli uomini, sono il vero tribunale che decide circa i motivi di ogni sistema filosofico, e però circa lo stesso sistema. La [[scienza]], come il santo della leggenda, deve cercare il padrone più forte. (in ''Introduzione'' all'opera, p. XXIII)