Friedrich Julius Stahl: differenze tra le versioni

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*È [[destino]] dello spirito umano di non poter risolvere da sè le più alte questioni, e non si riesce a nulla di buono, quando si vuol fare contro questa legge. (in introduzione alla prima edizione, p. XXVIII)
*Chi non si è mai occupato d'una questione, non può attendersi che gli riescano tosto intelligibili i concetti, che a quella appartengono. (in introduzione alla prima edizione, p. XXXI-XXXII)
*Noi ci lasciamo andare in un punto allo stesso spirito che combattiamo in un altro. Noi facciamo uso di concetti e credenze, senza essere a noi stessi consapevoli del sistema, o di tutta la maniera di vedere a cui appartengono. (in introduzione alla prima edizione, p. XXIX)
 
*L'[[Idea]] sola eccita in noi la facoltà che vede il [bene]] e il [[male]]; ella sola genera l'intuito ''dello spirito''. (p. 2)
*La [[intelligenza]] deve deliberare, il valore eseguire. (p. 11)
*Ciò che [[Platone]] chiama giustizia dello Stato, è piuttosto la bellezza di quello; poichè ciò che distingue il Giusto dal Bello è questo: nel Bello si aduna la ricchezza d'una esistenza varia e molteplice, ma priva di coscienza e senza che le parti siano soddisfatte. Il Giusto invece conferisce ad ogni essere una sussistenza propria, una interna soddisfazione e un movimento indipendente, acciocchè anch'esso a sua volta entri come un tutto, e si attui liberamente nel tutto maggiore. Ma ciò non si trova nello Stato di [[Platone]]. Egli sacrifica l'uomo, la sua felicità, la sua libertà, la stessa sua morale perfezione; infatti questo Stato non esiste che per sè stesso, perchè appaia la sua nobiltà e magnificenza, e i cittadini non sono ad altro destinati che a servire, come semplici membri alla bellezza della sua costruzione. Quindi egli ha il carattere rappresentativo, come tutte le cose belle; è un'opera artistica che sembra di esistere meno per le sue proprie parti, che per chi la contempla. (p. 12)
*[[Ugo Grozio]] è l'autore di quel sistema di filosofia del dritto che si distingue col nome di « Dritto naturale » e che per più di un secolo prevalse nella teoria e nella pratica, anzi era reputato siccome l'unico possibile ; perocchè ciò che durante questo periodo suolsi distinguere come una serie di diversi sistemi (sistema socialista, sistema del timore, della pace esterna, ecc.), altro non è che i modi particolari di sviluppo di quest'unico sistema. La sua opera sul dritto della guerra e della pace, in cui è esposto questo sistema, ha per oggctlo principale anzi unico il gius delle genti.(p. 177-178)
*Era mestieri a [[Ugo Grozio|Grozio]] di dimostraze in via preliminare che il dritlo in generale ci è dato dalla natura (''jus naturale''), ed ha valore indipendcntementc da qualunque legislaziuiie positiva; che esso non fu trovato e introdotto dagli uomini per cagione d'utilità e di egoismo, per modo che possa eludersi quando l'utilità e l'egoismo così consigliano, ma ha per fondamento un principio etico, il quale obbliga assolutamente gli uomini. Confutare quella teoria dell' utile e della prudenza, difesa nell'antichità specialmente da Carneade , e stabilire un principio etico del dritto; tale è lo scopo di tutte le sue ricerche nei prolegomeni della sua opera, coi quali comincia principalmente la nuova èra della filosofia del dritto. Egli fonda questo dritto moralmente obbligatorio per sè stesso, nella natura sociale o l'istinto sociale dell'uomo (''socìalis natura, appettimi socialis''). L'uomo, egli dice, ha l'istinto di far comunanza cogli altri e veramente una comunanza pacifica e razionalmente ordinata. (p. 178)