Giuseppe Guerzoni: differenze tra le versioni

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*Ormai è consenso comune che il popolo italiano non legge i [[Giornale|giornali]], li ripassa; ch'egli non sa che farne degli articoli di fondo, poiché gli basta il notiziario. (p. 270)
*Una Rivista che riprendesse in Italia le nobili tradizioni dell' ''Antologia'', del ''Conciliatore'', del ''Crepuscolo'', e nel nome d'un principio e d'una scuola raccogliesse sotto i pacifici stendardi della scienza i giovani di mente, di studio e di fede, la vedrei tanto volentieri quanto un esercito di volontari in mano a [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]]. Con questi si andrebbe a Roma e Venezia; con quelli si andrebbe alla libertà. (p. 271)
*[[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] avria potuto essere il [[George Gordon Byron|Byron]], e [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] il [[Victor Hugo]] dell'Italia, se in luogo di conquistar [[Roma]], avesser dovuto glorificarla. Non abbiamo poeti, abbiamo soldati, non scriviamo romanzi, facciamo la storia. [[Alessandro Manzoni|Manzoni]] tace, ma parla il cannone, [[Carlo Pepoli|Pepoli]] non scrive più commedie, manipola trattati; [[Emilio Visconti Venosta|Visconti Venosta]] non commenta più [[Pierre Paul Prud'hon|Prudhon]] nel ''Crepuscolo'', ma persuade alla Camera. (p. 271)
*Noi non abbiamo, no, la poesia di far l'[[Italia]]; noi non abbiamo che la prosa di vederla fatta; ed a questi patti sarebbe meglio che [[Carlo Pepoli|Pepoli]] continuasse a scriver commedie e [[Emilio Visconti Venosta|Visconti]] articoli; il cannone a tacere e [[Alessandro Manzoni|Manzoni]] a parlare. (p. 271)
*Quando nell'[[anima]] c'è un [[Dio]] , cioè la [[fede]] negl'ideale, il pensiero compone sillogismi di ferro, la volontà vuole propositi di ferro, il braccio compie opere di ferro, il ''fiat'' dello spirito plasma col caos i colossi; i popoli intendono le magnanime imprese, le compiono e le cantano. (p. 274)
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*La nazione ha quello che merita, e se egli sequestra ogni dì un giornale liberale in nome dell' ''ordine'', e lascia passare impuniti i volumi della ''Biblioteca nuovissima, galante e dilettevole, illustrata'' in nome della ''libertà'', non bisogna pigliarsela con lui che sa conciliare con tanta machiavellica arguzia i due termini opposti del suo programma « ''ordine e libertà'' », sibbene colla nazione che se ne accontenta e batte le mani. (p. 280)
*Se v'ha da essere una decima Musa, Venere afrodisiaca, siccom' tutto ciò ch'è anormale, ributtante, malefico, resti essa pure appiatta nell'ombra, divisa dal mondo, chiostrata nei cupi fondacci dove abitano i di lei immondi sacerdoti e fedeli. (p. 281)
 
 
 
 
 
==Bibliografia==