Luigi Alamanni: differenze tra le versioni

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*''Amor mi scorge, e con lui Cintia e Flora, | Questa a man destra, e quella al manco lato | Là 've altro tosco piè non presse ancora, | Dietro a chi più di tutti alto ed ornato | Cantò per Delia, ed a chi scrisse il nome, | Ch'or la seconda volta fia lodato. Mostrinmi essi il cammin ch'io prendo, e come | Loro il mostrò Callimaco e Fileta, | Primi a cui già quest'edra ornasse chiome''. (da ''Elegia'' – Due belle, Cintia e Flora, del pari lo accendono. AL SENATORE RENATO TRIULZIO DI MILANO, p. 2)
*''Godi dunque per te l'alma bellezza | Delle tue Muse, e mie sien quelle sole | Che han l'alma lieta in doppia fiamma avvezza. | Or ricevine al monte, ove si cole | Il nome tuo, fra gli altri spirti chiari; | Si che a qual per amor s'allegra o duole | Siano i miei detti ancor talvolta cari''. (da ''Elegia'' – Due belle, Cintia e Flora, del pari lo accendono. AL SENATORE RENATO TRIULZIO DI MILANO, p. 4)
*''Oggi sen va per le campagne Flora ; | Vienne, sacrato Pan, per farle onore, | Ch'altra si bella non vedesti ancora. | tu prender di ciò sdegno o dolore, | Vaga Siringa, chè a lei dánno il vanto | Le nove Muse, le tre Grazie, e l'Ore. Ma tu, cornuto Dio, se miri alquanto | Fiso costei, per nuova maraviglia | La tua zampogna ti cadrà da canto''. (da ''Elegia'' – Flora in campagna, p. 4)
*''0 misero colui che l'alma allaccia | Ne' suoi caldi desil, che sempre poi | Per lui s'arrossa, imbianca, arde ed agghiaccia''. (da ''Elegia'' – Narra la crudeltà d'Amore, e lo prega a lasciarlo in pace, p. 10)
*''Com' è duro, ad altrui mostrando fuore Sereno il volto, aver tristizia e noia, E ne' sembianti riso, e pianto al core!'' (da ''Elegia'' – Protesta l'amore alla sua donna quantunque crudele, p. 10)
*''Chè dunque indarno la mia lingua intende | A dolersi di lei, quantunque ognora | Sol di false lusinghe il core incende? | Come vorrei per fin che vien l' aurora, | Cintia, con voi restar la notte intera, | poi partirmi tutto 'l giorno ancora!'' (da ''Elegia'' – Protesta l'amore alla sua donna quantunque crudele, p. 11)
==Bibliografia==
*Luigi Alamanni, ''Versi e prose'', Felice Le Monnier, Firenze 1859