Amélie Nothomb: differenze tra le versioni

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*I clienti avevano una sola ragion d’essere, quella di servire da combustibile alle mie azioni. (p.61)
*Non ci capivo niente, senza dubbio perché non ero una ragazza. Ho sempre l’impressione di capire le donne attraverso il disprezzo che mi ispirano. Per le ragazze è diverso. Le ochette, che formano la maggioranza delle vergini, sono sprovviste di mistero come le più grandi. Ma ci sono casi di fanciulle taciturne che sono, invece, quanto la natura umana ha prodotto di più sconosciuto. La mia vittima era una di loro. (p.64)
*Io che, negli ultimi tempi, avevo dovuto inventarmi qualunque cosa per provare le sensazioni più elementari, adesso ero bombardato da percezioni che mi turbavano al massimo grado, e questo avveniva senza sforzo alcuno. (p.72)
*Alcune bellezze saltano agli occhi e altre sono geroglifici: ci si mette tempo a decifrare il loro splendore ma, quando ormai è evidente, è più bello della bellezza stessa. (p.73)
*Ti rivedo, in piedi, altera, la pistola puntata contro tuo padre ministro mentre sguazza nella vasca, che opponi le tue parche parole di assassina al suo sproloquio in malafede, il tuo profilo puro e severo, la tua superbia indignazione, i tuoi spari che trasformano il bagno di schiuma in un bagno di sangue, e poi entro in scena io, tu mi vedi, capisci che morirai, e con il coraggio della curiosità mi fissi dritto negli occhi. (p.74)
*Ecco il momento che ho cristallizzato: non ho mai visto nulla di più bello di quello sguardo di sfida, tu stai per uccidermi, io non ho paura, ti osservo, sono il luogo in cui accade tutto, sono l’azione che là ha luogo. (p.74)
*La percezione delle mie sensazioni è così acuta che non è di questo mondo. (p.75)
*La tua vita che stringo tra le mani, un gesto così bello che soltanto un vitino sottile ispira. (p.75)
*È troppo soave, ci vuole coraggio per affrontare una simile voluttà. (p.75)
*Una bellezza sconvolgente il giorno dopo sconvolge meno. È vero anche il contrario. (p.75)
*Il diario era il mio sciacquanima. (p.76)
*L’intimità, al giorno d’oggi, è il Santo Graal. (p.77)
*Non c’era nessuno nella vita di quella ragazzina, né maschio, né femmina, nemmeno se stessa, oserei dire. (p.79)
*Nessun fiore fiorisce quanto la peonia. Confronto a lei, gli altri fiori sembrano imprecare a denti stretti. (p.80)
*La musica si sente molto meno bene a occhi chiusi. Gli occhi sono le narici delle orecchie. (p.80)
*La sacralità dell’omicidio esige un po’ di intimità. (p.81)
*Mi sorpresi a sognare di lavorare nel cinema al solo scopo di frequentare simili creature. (p.82)
*Chi dice invenzione dice che c’è necessariamente una fase in cui chi è stato inventato si domanda se obbedirà ai suoi inventori. (p.86)
*In quest’epoca in cui la più insignificante delle adolescenti esibisce il suo blog, forse non c’è nulla di più desiderabile di questo: un segreto. (p.97)
*Accetto di morire per proteggere un mistero che mi sfugge. Non riceverò alcuna spiegazione: è un atto di fede. (p.98)
*Morire di costipazione è una cosa difficile da capire. (p.98)
*Così ciascuno avrà ucciso l’altro con l’arma che gli era più congeniale. (p.99)
*Amare una morta, è un po’ troppo facile, dicono alcuni. Amare colei che tu stesso hai ucciso è ancora peggio: il romanticismo non ha prodotto idea più banale. (p.99)
*È una storia d’amore i cui episodi sono stati mescolati da un pazzo. (p.99)
*La scrittura è il luogo in cui mi sono innamorato di lei. (p.99)
 
 
{{NDR|Amélie Nothomb, ''Diario di Rondine'' (''Journal d'Hirondelle''), traduzione di Monica Capuani, Voland, 2006, ISBN 9788888700762.}}