Émile Littré: differenze tra le versioni

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'''Émile Maximilien Paul Littré''' (1801 – 1881), lessicografo e filosofo francese.
 
== Vita e opere ==
==[[Incipit]] di ''Parole di filosofia positiva''==
Dopo iniziali studi di medicina si volse all'insegnamento e allo studio delle lingue classiche. Si dedicò con abnegazione alla vita politica - da posizioni democratiche - prima attraverso il giornalismo e in seguito come membro dell'Assemblea nazionale. Nonostante la sua posizione duramente anticlericale, venne anche eletto all'Accademia.
Male si apporrebbe colui che, enunciando il nome della Filosofia positiva, credesse di risvegliare senz'altro, nell'animo degli uditori, la precisa nozione di essa. Finora, il saperne qualche cosa è una rarità, – anche nel genere di coloro (e sono molti, la Dio mercé, a' dì nostri) che volontieri ne parlano<ref>Io penso che l'Autore abbia diretto questo rimprovero ai soli francesi. Devo però confessare che, durante il 1868, vidi sorgere qua e là, anche nell'Italia nostra, il mal uso di lodare e biasimare la filosofia ''positiva'', senza troppa cognizione di causa. Il che appunto mi dispose a tradurre questa Operetta, – ''nella quale si vanno a parte a parte esaminando le note caratteristiche del Positivismo, le condizioni civili onde esso nacque, e i servigi che da noi richiede, e quelli che presta in generoso ricambio''.<br>
Allievo di A. Comte, non accettò tuttavia le derive mistico-dogmatiche della filosofia comtiana, venendo quindi da Comte stesso sconfessato. Littré, rigorosamente volto al metodo positivo (rifiuto di ogni speculazione aprioristica), si attenne sempre all'indagine sperimentale.
Esposi, com'era debito, al signor Littrè, il mio divisamento, non senza accennargli, per altro, che io dissento in certe questioni da lui, e che, se mi dava licenza di pubblicare la ''traduzione'', vi avrei, col suo beneplacito, aggiunto qualche nota in forma di critica. Or vedasi in che modo egli rispose (Lettera 22 marzo 1869) alla duplice istanza.<br>
Come studioso della lingua e filologo il nome di Littré è legato al classico "Dictionnaire de la langue française" (1863-72), che sistematizza il francese del gran secolo, a un "Dizionario di Medicina e chirurgia", alla traduzione dell'Inferno dantesco (1879), alla traduzione degli scritti di Ippocrate (1839-61).
«Amico del libero esame, io volontieri incontro le censure d'altrui – le vostre, o signore, aggradirò quale materia di riflessione e di studio.... Traducete quindi le mie ''parole'', giacché di tanto vi sembrano degne: – rifondetele nel sacro idioma di codesta Italia, miniera d'opere insigni, – fra le quali usa ricorrere sì spesso il mio pensiero, ad istruirsi, e a deliziarsi.» Modestia, cortesia, e dignitá, rivelatrici di un'anima illustre.<br>
Oh! se v'hanno francesi detrattori d'Italia, ce ne compensa ad usura la categoria sublime degli Hugo, dei Favre, e dei Littrè.</ref>.
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
*Émile Littré, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/l/littre/index.htm Parole di filosofia positiva]'', commentatore e traduttore Giulio Lazzarini, Monza, Tipografia Clerici, 1870.
 
==Altri progetti==
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