Alexander Stille: differenze tra le versioni

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'''Alexander Stille''' (1957 – vivente), giornalista e scrittore statunitense.
 
{{Intestazione|''Il Paese dove i potenti vanno in galera'', ''la Repubblica'', 21 dicembre 2007, p. 1}}
*Nel sistema americano i pubblici ministeri sono più apertamente politicizzati rispetto all'[[Italia]]. I reati federali rientrano nella competenza dei procuratori degli [[Stati Uniti]], designati dall'esecutivo a Washington. I reati locali sono di competenza dei procuratori distrettuali, funzionari eletti, di orientamento partitico dichiarato. I fini politici possono essere contestabili a livello individuale, ma ciò che conta sono i fatti. Se un pubblico ministero produce prove certe di un illecito, nessuno, neppure i più stretti alleati politici dell'imputato, può permettersi di ignorarle, indipendentemente dalla fonte da cui provengono.
*La differenza con l'Italia è, in tutta franchezza, molto forte. In Italia gli imputati finiscono in cella, talvolta a torto, prima di essere condannati per un qualsiasi reato, ma in pratica non vanno mai in prigione dopo la condanna, per lo meno se sono ricchi e potenti. Le cause si trascinano per anni e le condanne non comportano conseguenze fino all'esaurimento di tutti i gradi di giudizio, un iter che richiede spesso più di un decennio. Se gli imputati siedono in Parlamento vi restano fino all'ultimissimo momento senza ricevere alcun invito a dimettersi. Anche dopo una condanna le conseguenze sono minime, ammorbidite da leggi ad personam o da amnistie, così che il "potente di turno" al massimo trascorre qualche mese agli arresti domiciliari nella lussuosa dimora acquistata con i frutti del suo operato corrotto. E nonostante le condanne, montagne di prove e sentenze mitissime, nelle interviste questi signori si dipingono come vittime innocenti e si scagliano contro chi ha osato svelare le loro malefatte.
*La cosa forse peggiore è che in Italia gli elementi oggettivi paiono contare pochissimo rispetto alle fonti che li producono. Così come nell'attuale caso Rai-[[Silvio Berlusconi|Berlusconi]]-Saccà nessuno contesta la veridicità delle intercettazioni telefoniche del dirigente Rai Agostino Saccà e quasi nessuno parla del quadro agghiacciante della gestione di potere in Italia ma vengono respinte perché vengono dalla cosiddetta "armata rossa della magistratura" e perché sono state pubblicate da Repubblica.
*Negli Usa esistono delle istituzioni, come i tribunali e la stampa, che, indipendentemente dal colore politico, operano in autonomia, producendo elementi oggettivi da tenere necessariamente in considerazione, nel bene e nel male.
 
== In un altro paese ==
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*La mafia non parla direttamente, ma attraverso gesti, azioni.
*La [[Sicilia]] è un luogo di perenne ambiguità, dove apparenze e realtà si confondono e il volto della mafia può nascondersi dietro la maschera rispettabile degli avvocati, giudici, imprenditori, sacerdoti, politici; la morte è l'unica verità indiscutibile, una realtà drammatica e crudele, ma un'ottima chiave per comprendere l'[[Italia]].
 
{{Intestazione|''Il Paese dove i potenti vanno in galera'', ''la Repubblica'', 21 dicembre 2007, p. 1}}
*Nel sistema americano i pubblici ministeri sono più apertamente politicizzati rispetto all'[[Italia]]. I reati federali rientrano nella competenza dei procuratori degli [[Stati Uniti]], designati dall'esecutivo a Washington. I reati locali sono di competenza dei procuratori distrettuali, funzionari eletti, di orientamento partitico dichiarato. I fini politici possono essere contestabili a livello individuale, ma ciò che conta sono i fatti. Se un pubblico ministero produce prove certe di un illecito, nessuno, neppure i più stretti alleati politici dell'imputato, può permettersi di ignorarle, indipendentemente dalla fonte da cui provengono.
*La differenza con l'Italia è, in tutta franchezza, molto forte. In Italia gli imputati finiscono in cella, talvolta a torto, prima di essere condannati per un qualsiasi reato, ma in pratica non vanno mai in prigione dopo la condanna, per lo meno se sono ricchi e potenti. Le cause si trascinano per anni e le condanne non comportano conseguenze fino all'esaurimento di tutti i gradi di giudizio, un iter che richiede spesso più di un decennio. Se gli imputati siedono in Parlamento vi restano fino all'ultimissimo momento senza ricevere alcun invito a dimettersi. Anche dopo una condanna le conseguenze sono minime, ammorbidite da leggi ad personam o da amnistie, così che il "potente di turno" al massimo trascorre qualche mese agli arresti domiciliari nella lussuosa dimora acquistata con i frutti del suo operato corrotto. E nonostante le condanne, montagne di prove e sentenze mitissime, nelle interviste questi signori si dipingono come vittime innocenti e si scagliano contro chi ha osato svelare le loro malefatte.
*La cosa forse peggiore è che in Italia gli elementi oggettivi paiono contare pochissimo rispetto alle fonti che li producono. Così come nell'attuale caso Rai-[[Silvio Berlusconi|Berlusconi]]-Saccà nessuno contesta la veridicità delle intercettazioni telefoniche del dirigente Rai Agostino Saccà e quasi nessuno parla del quadro agghiacciante della gestione di potere in Italia ma vengono respinte perché vengono dalla cosiddetta "armata rossa della magistratura" e perché sono state pubblicate da Repubblica.
*Negli Usa esistono delle istituzioni, come i tribunali e la stampa, che, indipendentemente dal colore politico, operano in autonomia, producendo elementi oggettivi da tenere necessariamente in considerazione, nel bene e nel male.
 
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