Angelo Maria Ricci: differenze tra le versioni

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==''Italiade''==
===[[Incipit]]===
''L'armi io canto e gli Eroi, la pugna accesa | Pe' talami e per l'are, e il doppio assalto, | E le gesta de' Regi, onde sospesa | La bilancia di Dio stette dall'alto : | Del Longobardo la fatal contesa, | Dell'[[Alpi|Alpe]] i campi, e di [[Pavia]] lo spalto, | AllorchèAllorché [[Italia]] del suo meglio in forse | Stette, e [[Carlo Magno|Carlo]] vincendo la soccorse''.
===Citazioni===
*{{NDR|In argomento}} A' nostri tempi la [[Filosofia]] che chiede ragione di tutto, la [[Politica]] che mentisce sull'interesse universale, e la polvere da cannone, onde furono estinti i prodigj del valor personale, hanno esauriti i fonti della Epopea. La sola [[Cattolicesimo|Religione Cattolica]] può in oggi dar nobile subbietto di macchinismo all'invenzione d'un poema.
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*''Non sai quanti perigli in uno involve | Sublime impresa, che dal ciel non scende, | Non sai che il trono è vil mucchio di polve, | Che dal soffio di Dio mal si difende.... | Non sai che il mondo i più felici assolve, Che volge il dorso a chi dall'alto scende... | Non sai. .. deh tu col senno, e col consiglio | Compagno al genitor ti mostra e figlio. . . || Qual Dio, qual man dirigerà quell'asta | Che il padre tuo contro gli altari ha spinto ? | Forse avversa la terra a lui non basta, | Che il cielo istesso a provocar s'è accinto.. . ? | Oh Dio qual crudo nembo a lui sovrasta, | Sia pur che torni o vincitore, o vinto.. . | Oh patria... oh figlio., oh re, questa è la meta | D'un età che sperai finir più lieta. ..'' (ottava 52-53 canto I)
*''Pel fior degli anni tuoi, per la pudica | Sposa in cui si confonde il tuo destino, | Pe' cari genitori, o figlio, lungi | Sien l'armi» e in pace i giorni lor raggiungi''. (ottava 54, canto I)
*''Dov'è quel [[Carlo Magno|Carlo]], che d'Europa il pondo | Libra e corregge nell'immensa mole, | Germe sublime d'arbore fecondo., | E d'Ibera eroina inclita prole : | Ne' suoi be' giorni si raddoppia il mondo, | mai tramonta ov' egli impera il sole, | PoichèPoiché aggiunti i materni ai patrii regni | Lo scettro stende oltre gli Erculei segni''. (ottava 33, canto III)
*''Ferve nel quarto cerchio opaco smalto, || Che qual sull'[[Etna]] ardente e bolle e fuma, | Sol che più ratto e liquido dall'alto | Volvesi, e non s'impietra o si consuma: | Ivi sta l'[[Ira]]; di bollente asfalto | Tinge i suoi ceppi e di viperea spuma, | E mentre cieca si dimena e scoppia, | Ne' suoi lacci s'intrica, e gli raddoppia''. (ottava 35, canto VI)
*''Rosso vapor n'uscia per l'aura fuora, | Come il [[Vesuvio|Vesevo]] dall'ignito grembo | Spesso manda un vapor, che dell'aurera | Talor si perde nel rosato lembo : | Lucid'alme spedite ad ora ad ora | Vedeansi trasparir tra 'l roseo nembo | E galleggiando per lo ciel sereno | Salian quasi faville al sole in seno... '' (ottava 59, canto VI)