Romain Gary: differenze tra le versioni

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*Se c'è una cosa che so fare è correre. Non se ne può mica fare a meno nella vita. (p. 18)
*La gente tiene alla vita più che a tutto il resto, è anche buffo se si pensa a tutte le belle cose che ci sono al mondo. (p. 43)
 
==''L’angoscia del re Salomone''==
*Non sono credente, ma anche quando non si crede ci sono dei limiti. (p. 12)
*Perlomeno, quando non capisci c’è il mistero, puoi credere che dietro e in fondo si nasconda qualche cosa che può improvvisamente venir fuori e cambiar tutto, ma quando hai la spiegazione non resta più niente, nient’altro che pezzi staccati. (p. 13)
*A volte, la cosa peggiore che può capitare alle domande è la risposta. (p. 21)
*Perdere una persona amata è una solitudine terribile, ma non aver mai perduto nessuno è una solitudine ancora più terribile. (p. 26)
*Abbiamo sempre bisogno degli altri, non possiamo passare la vita a detestare noi stessi. (p. 72)
*… in ogni uomo si nasconde un essere umano che presto o tardi finirà per venir fuori. (p. 114)
*Ho sempre desiderato essere un mascalzone che se ne fotte su tutta la linea e quando non sei un mascalzone è allora che ti senti un mascalzone, perché i veri mascalzoni non sentono proprio niente. Ne consegue che il solo modo di non sentirsi mascalzoni è di essere mascalzoni. (p. 152)
*Abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ha bisogno di noi. (p. 153)
*… c’è un momento … in cui cominci a capire che è troppo tardi, che la vita non ti rimborserà mai, ed è l’angoscia … (p. 159)
*E quando sei felice, ma proprio quello che si dice felice, allora hai ancora più paura, perché non ci sei abituato. Io penso che un uomo furbo dovrebbe fare in modo d’essere infelice come nessuno, così non avrebbe paura di morire. (p. 161)
*Lo stoicismo è quando uno ha talmente paura di perdere tutto che perde tutto apposta, per non aver più paura. (p. 182)
*Quando uno non ha mai divampato per nulla è più trieste spegnersi. (p. 232)
*Il giusto mezzo. Da qualche parte tra fottersene e creparci. Tra chiudersi a doppio giro di chiave e lasciare entrare il mondo intero. Non diventar duri ma neppure lasciarsi distruggere. Molto difficile. (p. 238)
 
==''Biglietto scaduto''==
*Siamo tutti dei falliti rispetto ai nostri sogni. (p. 6)
*Attorno ai cinquant’anni, la virilità opera spesso dei transfert e cerca di costituirsi un capitale di forza al riparo dal declino ghiandolare. (p. 12)
*Vivere è una preghiera che solo l’amore di una donna può esaudire. (p. 32)
*Si può dire quel che si vuole della vita, ma una cosa è certa: se ne sbatte. Non ha saputo mai distinguere la felicità dall’infelicità. Non guarda mai ai suoi piedi. (p. 54)
*I trattati di pace con sé stessi sono spesso i più difficili da concludere. (p. 96)
*Il più grande sforzo culturale del secolo, che sia Marx o Freud, è stato in favore della presa di coscienza: abbiamo disimparato a ignorarci a scapito della felicità, che è in buona parte pace dello spirito e che fa sempre lo struzzo. (p. 119)
 
==''Educazione europea''==
*[…] la speranza non (è) che un’astuzia di Dio per incoraggiare gli uomini a sopportare nuove sofferenze. (p. 181)
*Se non esistesse il cuore dell’uomo, non ci sarebbe disperazione sulla terra. (p. 266)
 
==''La promessa dell'alba''==
*[…] ho imparato col tempo che l’abisso non ha fondo e che ognuno di noi può battere dei record di profondità senza esaurire mai le possibilità di quella interessante istituzione. (p. 45)
*[…] attraverso lo scacco supremo che è l’arte, l’uomo, eterno ingannatore di se stesso, cerca di con-trabbandare come una risposta ciò che è destinato invece a restare un tragico interrogativo. (pp. 114, 115)
*[…] la parola “ateo” mi è insopportabile; la trovo sciocca, misera, risente della cattiva polvere dei se-coli, fa un gioco scontato e limitato di un certo modo borghese e reazionario che non riesco a defini-re, ma che mi fa uscire dai gangheri, come tutto ciò che è soddisfatto di sé e pretende con sufficienza di essere interamente libero e informato. (p. 208)
*E’ difficile, quando si sente il coltello alla gola, cantare intonato. (p. 239)
*Mi sembrò di morire per la vergogna. Inutile dire che a quei tempi mi facevo molte illusioni, perché se fosse stato possibile morire per la vergogna, ormai da lungo tempo l’umanità non esisterebbe più. (p. 260)
*Il più grande sforzo della mia vita è quello di riuscire a disperarmi veramente. Niente da fare. Resta sempre in me qualcosa che continua a sorridere. (p. 266)
*[…] la “saggezza”, questa camomilla avvelenata che l’abitudine di vivere versa lentamente nel nostro gargarozzo, col suo gusto dolciastro d’umiltà, di rinuncia e di accettazione. (p. 287)
*Per affrontare la vita ho avuto sempre bisogno di una donna allo stesso tempo vulnerabile e devota, un po’ sottomessa e riconoscente, che mi dia la sensazione di dare mentre prendo, di aiutare mentre vengo aiutato. (p. 309)
*È ormai molto tempo che non sono più vittima della mia ispirazione, e se ancora sogno di trasformare il mondo in un giardino felice non è tanto perché mi piacciono gli uomini quanto perché mi piacciono i giardini. (p. 321)
*Stavo anche lunghe ore sdraiato sul campo, la testa sul paracadute, tentando di lottare contro la mia eterna frustrazione, contro l’indignato tumulto del mio sangue, contro il mio bisogno di risuscitare, di vincere, di superare, di uscire di là. Ancora oggi non so cosa voglia dire di preciso “là”. Suppongo si tratti della condizione umana. A ogni modo non sopporto più che vi siano degli esseri abbandonati. Spesso alzo la testa e guardo mio fratello, l’Oceano, con amicizia: esso raggiunge l’infinito, ma so che anche lui cozza dappertutto contro i propri limiti; ed ecco il perché, senza dubbio, di questo tu-multo, di questo fracasso. (p. 383)
 
==''Chiaro di donna''==
*Non credo ai presentimenti, ma da tempo ho perso fede nella mia incredulità. I «non ci credo più» sono pur sempre certezze, e non c’è nulla di più ingannevole. (p. 9)
*Nella mia vita ho conosciuto tante di quelle donne da poter dire di essere sempre stato solo. Troppo è uguale a nessuno. (p. 17)
*[…] non basta essere infelici separatamente per essere felici insieme. Certo, quando due disperazioni s’incontrano può nascere una speranza, ma ciò prova soltanto che la speranza è capace di tutto. (pp. 20, 21)
*Che cosa sono i problemi di coppia? Se ci sono problemi, non c’è coppia. (p. 37)
*Sono un egoista. Vivere per qualcun altro per avere una ragione di vita, anche questo è egoismo. (p. 46)
*[…] un uomo privo di donna, una donna priva di uomo soffiano nella loro metà di vita finché questa non si gonfia e occupa tutto lo spazio. (p. 56)
*La coppia vuol dire un uomo che vive una donna, una donna che vive un uomo. (p. 56)
*E non le sto dicendo che non si possa vivere senza amore: si può, ed è proprio questa la porcheria. Gli organi continuano a garantire un buon funzionamento fisiologico e il simulacro può resistere a lungo, fino a quando il cadavere diventa legittimo per cessata attività. (p. 57)
*Non bisogna farsi ingannare dai capelli bianchi, dalla maturità, dall’esperienza, da tutto quello che abbiamo imparato, dalle bastonate che abbiamo preso, da quel che mormorano le foglie d’autunno, da ciò che la vita può fare di noi quando ci prova davvero. Siamo sempre noi, con la stessa innocen-za, e continuiamo a credere. (p. 66)
*La frigidità è quando morale e psicologia vanno a letto insieme. (p. 67)
*Il grido è sempre stato la più alta espressione dell’uomo. Per ora l’umanità farnetica soltanto, senza riuscire a trovare un linguaggio coerente e fraterno. Ma almeno grida da un capo all’altro della terra, e le sue grida, quelle, sono perfettamente comprensibili. (pp. 87, 88)
*C’è un’espressione destinata a piacere, perché ha la pretesa di essere saggia: «Bisogna ravvivare la fiamma». Ma non è così, e per un semplice motivo: la fiamma non muore e non morirà mai. Le sarà capitato di vedere per strada delle vecchie coppie inseparabili che si sorreggono a vicenda… E’ questa la fiamma. Meno resta di ognuno, più resta dei due… (p. 91)
*Le verità non sono tutte abitabili. Spesso manca il riscaldamento e si muore di freddo. (p. 95)
*Amare è un’avventura senza mappa né bussola dove solo la prudenza porta fuori strada. (p. 103)
 
==''Le radici del cielo''==
*Può darsi che la cosiddetta civiltà consista solo in un lungo sforzo per ingannare gli uomini sul pro-prio conto […] (pp. 96, 97)
*Nessuno è mai riuscito a risolvere questa contraddizione: difendere qualcosa di umano insieme agli uomini. (p. 155)
*[…] non si possono giudicare gli uomini da quello che fanno quando si tolgono i calzoni. Le porcate vere le fanno da vestiti. (p. 160)
*E’ sempre penoso assistere agli sforzi di un uomo per aggrapparsi a una pagliuzza, soprattutto quando siamo noi stessi a rappresentare quella pagliuzza. (p. 420)
 
==Bibliografia==
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*Émile Ajar, ''Cocco mio'' (''Cros- Câlin''), traduzione di Augusto Donaudy, BUR, Milano 1981.
*Émile Ajar, ''La vita davanti a sé'' (''La vie devant soi''), traduzione di Giovanni Bogliolo, BUR, Milano 1978.
*Romain Gary, ''L'angoscia del re Salomone'', Firenze, Giuntina 2008.
*Romain Gary, ''Biglietto scaduto'', Vicenza, Neri Pozza 2008.
*Romain Gary, ''Educazione europea'', Vicenza, Neri Pozza 2006.
*Romain Gary, ''La promessa dell'alba'', Vicenza, Neri Pozza 2006.
*Romain Gary, ''Chiaro di donna'', Bellinzona, Casagrande 2001.
*Romain Gary, ''Le radici del cielo'', Vicenza, Neri Pozza 2009.
 
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