Candido Mamini: differenze tra le versioni

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*La scienza si può felicemente introdurre anche nella storia, tirando una larga induzione dallo studio e dal paragone de' fatti umani nelle storie consegnali. Abbiamo [[Johann Gottfried Herder|Herder]] che nelle sue ''Idee per servire alla storia dell'umanità'' cerca di fondare una filosofìa storica ; ma egli la sbagliò nel modo. Volle ricavare la storia umana unicamente dalla storia fisica del globo; credendo di trovarvi l'unità cosmica. Per lui la storia dell'umanità è l'istoria naturale di un sistema di forze e di tendenze in relazione alle leggi matematiche del tempo e del luogo.
*La teoria del [[Antonio Rosmini|Rosmini]] fu più scolastica, quella del [[Terenzio Mamiani|Mamiani]] più civile; quella quasi sterile in politica, questa molto feconda, risolvendo i problemi più ardui e interessanti della vita sociale. Quella fu timida, questa coraggiosa; quella arrivò a rifiutare sul terreno pratico le-conseguenze de' suoi principii per un pregiudizioso rispetto di casta non evitando il disonore di una ritirata e la deformità del sofisma; questa per lo contrario tutta intrepida si sostenne colla gloria di una vittoria, colla dignità di una rigorosa coerenza, e colla bellezza di una vera argomentazione.
*[[Antonio Rosmini|Rosmini]] in un bel momento di sua ragione scrive stupende pagine sulla riforma del clero; poi ha la debolezza di ritirarle, impaurito dalle minaccia dell'Indice; [[Terenzio Mamiani|Mamiani]] è oggi quel che era ne' primi giorni della sua vita pubblica, e non sa temere altro autorevole indice che quello del buon senso. Nel suo ultimo libro, intitolalo ''Di un nuovo diritto europeo'', si ammira il coraggio della coscienza di un filosofo, e la prudenza d'un uomo di Stato.
*Riguardo poi ai pregi della forma, [[Antonio Rosmini|Rosmini]] fu semplicemente filosofo, [[Terenzio Mamiani|Mamiani]] un filosofo-oratore; nel primo spicca la pura meditazione, nel secondo si unisce il genio che feconda il deserto delle speculazioni metafisiche, delle avanzate astrazioni. Nel primo vi ha una ricchezza povera, cioè una stiracchiatura di poche idee in molte parole, quasi diffidi della memoria, e dell'abilità del lettore; nel secondo vi ha una povertà ricca, cioè molte idee in poche parole; il che appaga l'amor proprio del lettore, e ne fa liete tutte le potenze della ritentiva e della ragione.
*Nel [[Terenzio Mamiani|Mamiani]] qualche volta all'eleganza e alla concisione della forma è sacrificala la chiarezza del pensiero filosofico, e non si arriva sempre a comprenderlo se non da chi oltre la intuizione filosofica possiede pure il maneggio dello stile, l'arte della parola ; mentre nel [[Antonio Rosmini|Rosmini]] la volgarità del dettato non arriva mai a licenziarne la chiarezza. La filosofia adunque di quest'ultimo non rimane umiliata dal confronto, potendo sempre dire a se stessa in un senso approprialo le parole messe da [[Ovidio]] in bocca della poetessa [[Saffo]] :<br/>''Si mihi difficilis formam natura negavit, | Ingenio formae damna rependo meae''.— Essa può dire: ''Mi manca la forma, ma ho però la sostanza; son rozza, ma soda; monotona, ma profonda''.
 
==Bibliografia==