Gian Vincenzo Gravina: differenze tra le versioni

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'''Giovanni Vincenzo Gravina''' (1664 – 1718), letterato e giurista italiano, nonché uno dei fondatori dell'Accademia dell'Arcadia.
 
*La vostra Tragedia non poteva veramente esser migliore per bandir dal Teatro l'infamia, e la mostruosità presente, e per la vera espressione della natura tanto incognita a quei Tragici stranieri, che oggi fanno tanto rumore. Trovandosi il popolo cos}così male avezzo, non dee esser difgustatodisgustato dall'antica severità, dalla quale io non mi son saputo astenere; onde voi avete saputo meglio conseguire il nosiro comúncomun fine al che io coopero anche col Trattato, che o già finito della Tragedia in lingua volgare, perché assalisco gli errori comuni, e Teatrali, particolarmente quelli che nascono dalle Tragedie Francesi, benchè ne taccia il nome. In questo Trattato vedrete la ragione , perchè il mio numero è periodico, ed incatenato, al che i presenti istrioni non si possono accomodare per Гusanzal'usanza appresa dallo stile rotto, cbe sotto il dominio degli Spagnuoli cominciò in Italia, ed or continua per l'imitazipneimitazione deliedelle cose Francesi. (da una lettera a [[Scipione Maffei]], citato da Scipione Maffei in prefazione a ''Teatro del signor marchese Scipione Maffei'', p. IX-X, Alberto Tumermani Librajo, 1730)
*Non lascerà mai la maggior parte di concorrer nel [[Torquato Tasso|Tasso]], e d'acquetare, senza cercar più oltre, in questo poema {{NDR|della ''Gerusalemme''}}, come nel fonte d'ogni eloquenza e nel circolo di tutte le dottrine, ogni suo sentimento. (citato in [[Guglielmo Audisio]], ''Lezioni di eloquenza sacra'', Giacinto Marietti, Torino 1870)