Edgar Morin: differenze tra le versioni

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*La (ricerca della) felicità è davvero la religione dell'individuo moderno, illusoria come tutte le religioni. E' una religione senza sacerdoti, che funziona industrialmente.
*La concezione di felicità tipica della cultura di massa,[...], può essere detta consumatrice nel senso più largo del termine, vale a dire che essa spinge non soltanto al consumo dei prodotti, ma al consumo della vita stessa.
*Alta cultura e cultura di massa si ricongiungono, l'una per il suo aristocraticismo volgare, l'altra per la sua volgarità assetata di riconoscimento sociale.
*Qualunque sia il fenomeno studiato, occorre innanzitiutto che l'osservatore studi se stesso, poichè l'osservatore o turba il fenomeno osservato, o vi si proietta in qualche misura.
 
{{NDR|Edgar Morin, ''Lo spirito del tempo'', Edition Grasset & Fasquelle, Paris, 1962 - traduzione di Andrea Miconi per Meltemi editore 2002}}