Raniero Cantalamessa: differenze tra le versioni

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{{intestazione|''Le ragioni della speranza'', Rai Uno, 21 novembre 2010 (ultima puntata)}}
*A proposito di [[Gesù]], c'è un salto da fare che non riguarda solo i non-credenti, ma anche i credenti. Per i non-credenti il salto è passare da «Gesù solo uomo» a «Gesù anche Dio». Per i credenti il salto è passare da «Gesù personaggio» a «Gesù persona». Per «Gesù personaggio» io intendo un Gesù che rimane sostanzialmente nel passato, del quale si può parlare a piacimento ma al quale, o con il quale, nessuno si sogna di parlare. Se uno parla a Giulio Cesare o a Napoleone lo mandano naturalmente in manicomio, invece Gesù persona è un Gesù vivo, è Gesù che ha detto «io sono con voi tutti i giorni», è Gesù risorto, con il quale si può parlare e al quale si può parlare. La maggioranza dei [[cristiani]], ahimé, non è mai passata dal Gesù personaggio — cioè un insieme di dottrine, di dogmi — a Gesù persona viva; non è passata mai da «Gesù Egli» a «Gesù Tu». Per questo la [[fede]] di molti cristiani è come il sole invernale, che illumina ma non riscalda. Permettetemi, carissimi amici, in quest'ultimo incontro (o almeno, l'ultimo della serie), di confidarvi quello che ha riempito e riempie la mia vita di serenità, di pace e di gioia. Ed è precisamente un rapporto personale, da amico, continuo, così semplice e familiare con Gesù.
*Voi, carissimi amici non-credenti, avete ragione su tanti punti, molti di più di quelli che noi uomini di Chiesa forse di solito ammettiamo. Però avete torto sulla cosa fondamentale, perché Dio esiste e Gesù è veramente quello che ha detto di essere, cioè «la via, la verità e la vita».
 
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*{{NDR|Su [[Giovanni Paolo II]]}} Alle volte mi lasciava sbigottito la sua umiltà. Diceva: «oggi ci ha spiegato tante cose», oppure: «pubblichi presto quello che ci ha detto oggi». Ma un aneddoto io lo ricordo sempre e lo devo raccontare: la prima volta che ho predicato in San Pietro, appena ho cominciato a parlare mi sono reso conto che dovevo parlare lentamente perché c'era un'eco nella basilica, però parlando lentamente durai dieci minuti più del previsto e il prefetto della Casa Pontificia — che era un vescovo, a quel tempo — era un po' nervoso, ogni tanto guardava l'orologio, perché dopo, come si sa, il Papa deve presiedere la Via Crucis al Colosseo. Io non lo vedevo perché era di fianco, però il giorno dopo questo vescovo — lo hanno detto alcune suore — dopo la liturgia il Papa lo chiamò e sorridendo gli disse: «Quando un uomo ci parla in nome di Dio, non bisogna guardare l'orologio»
*{{NDR|Alla domanda: come prepari le prediche?}} La preparazione per la predica è una cosa un po' difficile da definire, perché c'è di mezzo un lavoro intellettuale ma c'è anche tanta ispirazione dall'alto: si ''riceve'' e magari alle volte in un baleno si ha un'idea, un seme, e poi da lì viene tutto il resto. È così che avviene l'ispirazione [[profeta|profetica]]. Io me la immagino così: è una goccia di fuoco che ti cade nella mente e che di colpo ti dà l'autorità di Dio. Non che io sia un profeta, ma quando si annuncia la Parola di Dio c'è, in un modo o in un altro, sempre un elemento di profezia: si parla, anzi, si ''tace'' e si lascia parlare Dio, perché il vero profeta — diceva uno scrittore ebreo — quando parla tace, perché in quel momento non è lui che parla.
*{{NDR|Sul passare del tempo}} Non c'è nostalgia, perché con il Signore si va sempre avanti. E poi c'è un'[[età]] crescente, cronologica, ma c'è anche un'età decrescente, spirituale, per cui si può ringiovanire invecchiando; anzi, secondo i Padri della Chiesa, la Pasqua cristiana dovrebbe servire proprio a ringiovanire, a far passare dalla vecchiaia alla gioventù, e io credo veramente di sperimentare che, con [[Gesù]], si vive sempre una nuova giovinezza.
 
==''Gettate le reti''==
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*Nessuno oggi dice che per il semplice fatto di non essere [[battesimo|battezzato]] uno sarà condannato e andrà all'[[inferno]]. I bambini morti senza battesimo, come pure le persone vissute, senza loro colpa, fuori della Chiesa, possono [[salvezza|salvarsi]] (queste ultime solo se vivono secondo i dettami della coscienza). [...] Dimentichiamo l'idea del limbo, come il mondo dell'irrealizzato per sempre, senza gioia e senza pena, dove finirebbero i bambini non battezzati, insieme con i giusti morti prima di Cristo. Questa dottrina, che pure è stata comune per secoli, e che Dante ha accolto nella ''Divina Commedia'', non è stata mai ufficializzata e definita dalla Chiesa. Era una ipotesi teologica provvisoria, in attesa di una soluzione più soddisfacente e, come tale, superabile grazie a una migliore comprensione della parola di Dio. Il bambino non nato e non battezzato si salva e va a unirsi subito alla schiera dei beati in paradiso. La sua sorte non è diversa da quella dei Santi Innocenti che festeggiamo subito dopo Natale. Il motivo di ciò è che Dio è amore e «vuole che tutti siano salvi», e Cristo è morto anche per loro! [...] Non dobbiamo dunque preoccuparci per quelli che, senza loro colpa, muoiono senza battesimo, pur facendo quanto sta in noi perché ciò non avvenga.
*Quando una persona [[bestemmia]] somiglia a uno che è trattenuto per mano sopra un precipizio e che fa di tutto per colpire e graffiare negli occhi colui che lo trattiene, senza pensare che se lasciasse un istante la presa, egli precipiterebbe nel vuoto. [...] dico semplicemente a chi ha bestemmiato, se le circostanze lo permettono: «Perché bestemmi! Dio è forse l'unica persona al mondo che ti vuole veramente bene»
*Ricordo che una volta, meditando sulla Passione, mi si formò nella mente con grande chiarezza, quasi a mia insaputa, un pensiero: «I crocifissori di Cristo si sono salvati!». Mi misi a riflettere cosa potesse significare un pensiero così strano e giunsi alla conclusione che era vero. I crocifissori di Cristo si sono salvati perché Gesù ha pregato per loro. Proprio mentre lo inchiodavano alla croce, egli disse: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (''Luca'' 23, 34). Possiamo pensare che il Padre, che in vita aveva ascoltato «sempre» le preghiere di Gesù, abbia lasciato cadere nel vuoto proprio questa suprema preghiera, fatta con tanta determinazione? Certo, rimane, anche in questo caso, la libertà dell'uomo di accogliere o meno la misericordia. Di nessuno, tuttavia, possiamo essere certi che è andato perduto, neppure di Giuda. Sì, i crocifissori di Cristo sono in paradiso; lì proclamano in eterno fin dove si è spinta la [[misericordia]] di Dio per gli uomini.
 
{{NDR|Raniero Cantalamessa, ''Gettate le reti. Riflessioni sui vangeli'', Piemme, Casale Monferrato, 2001}}