John Milton: differenze tra le versioni

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==''Paradiso perduto''==
===[[Incipit]]===
====Lazzaro Papi====
<poem>Dell'uom la prima colpa e del vietato
Arbor ferale il malgustato frutto,
Che l'Eden ci rapì, che fu di morte
E d'ogni male apportator nel mondo,
Finchè un Uomo divin l'alto racquisto
Fa del seggio beato e a noi lo rende,
Canta, o Musa del ciel; tu che del Sina
dell'Orebbe in sul romito giogo
Inspirasti il pastor che primo instrusse
La stirpe eletta come i cieli e come
La terra in pria fuor del Caosse usciro;
se più di Sión t'aggrada il colle,
il rio di Siloè che al tempio augusto
Di Dio scorrea vicino, indi tua fida
Aita imploro all'animoso canto
Che d'innalzarsi a nobil volo aspira
Oltre l'Aonio monte, e a dir imprende
Cose ancor non tentate in prosa o rima.</poem>
{{NDR|John Milton, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/m/milton/il_paradiso_perduto/pdf/il_par_p.pdf Il paradiso perduto]'', traduzione di Lazzaro Papi, C. D. C. Centro Diffusione Cultura, Milano, 1985. ISBN 8440113862}}
 
====Andrea Maffei====
<poem>La primiera dell'uomo inobbedienza
E della pianta proïbita il frutto,
Frutto al gusto letal, che sulla terra
La morte e tutti nostri mali addusse,
Oltre l'Eden perduto; infin che piacque
Ristorarne di nuovo ad Uom più grande
E racquistar la fortunata sede,
Canta, o musa del ciel! Tu che sui gioghi
Solitarii del Sina e dell'Orebbe
Inspirasti il pastor al seme eletto
Primamente insegnò come dal grembo
Nacquero del caosse e cielo e terra;
O se più di Siòn t'è caro il clivo,
Caro il veloce Siloè che lambe
L'oracolo di Dio, colà t'invoco
All'animoso mio canto sostegno.
Chè su timide penne io non intendo
Spiccarmi a volo dall'aonia cima,
Ma cose rivelar che mai nè verso,
Nè parole disciolte ancor tentaro.</poem>
{{NDR|John Milton, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/m/milton/il_paradiso_perduto_edizione_tranchida/pdf/paradi_p.pdf Il paradiso perduto]'', traduzione di Andrea Maffei, Tranchida Editori, Milano, 1992. ISBN 8880031201}}
 
===Citazioni===
*''Meglio regnare all'[[inferno]] che servire in cielo''. (Sanesi, I, 261)<ref>Citato ne ''[[L'avvocato del diavolo]]''; nel film, il nome del personaggio principale interpretato da [[Al Pacino]], incarnazione del diavolo, è John Milton. Citato anche in ''[[Animal Factory]]''. </ref>
*''Chi ha prevalso sul proprio nemico | soltanto con la forza, lo ha vinto soltanto a metà''. (Sanesi I, 648-9)
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*''Il mondo era tutto davanti a loro, per scegliere | il loro posto o riposarvi, e la [[Provvidenza]] la loro guida. | Tenendosi per mano, con passi erranti e lenti | attraverso l'Eden presero la loro via solitaria''. (citato in [[Charles Morgan]], ''La fontana'', Arnoldo Mondadori Editore, 1961)
*''Lunga ed impervia è la strada che dall'inferno si snoda verso la luce.'' (citato in ''[[Seven]]'')
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Il Como''===
<center>(La Scena rappresenta un bosco selvaggio.)</center>
<poem>'''Spirito che fa il Prologo'''.
Di Giove innanzi alla stellata soglia.
Nella reggia celeste, ove immortali
Splendide forme in placida regione
D'aria calma e serena, in bei drappelli
Sen stanno, è pur la mia magion. Di questo<ref>1 ......''Di questo<br>Loco ingombro di tenebre, &c.''
:Hæ tot portiones Terræ, imo vero, ut plures tradidere, mundi punctus: neque enim est aliud Terra in universo; hæc est materia gloriæ nostræ, hæc sedes. – PLINIO, LIB. 2. c. XIV.
:..........In giuso i lumi<br>Volse, quasi sdegnando, e ne sorrise;<br>Che vide un punto sol, mar terra e fiumi<br>Che qui paion distinti in tante guise.<br>TAS. GER. LIB. c. XIV.
:''E Dante nella sua solita original maniera'':<br>Col viso ritornai per tutte quante<br>Le sette sfere, e vidi questo globo<br>Tal, ch'io sorrisi del suo vil sembiante.</ref>
Loco ingombro di tenebre e d'orrore,
Che l'uom nomina Terra, a noi giammai
La caligin non giunge; eppure in essa
Terra, a noi quasi impercettibil punto,
Strambasciati si affannano i mortali
In basse cure, a sostenere intenti
L'inferma e fragil vita; affatto immemori
Della corona che Virtute serba
A' suoi fidi seguaci, allor che l'alma,
Il suo peso mortal lasciato in terra,
Sia gita al cielo, ed abbia infra gli eterni
Numi pur ella il suo beato scanno.</poem>
 
===''Il Licida, l'Allegro, ed il Penseroso''===
====''Licida''====
<poem>A voi di nuovo, o bruni mirti; e a voi,
Edere sempre fresche, e verdi allori,
Con dura man ritorno
Gli aspri a strappar vostri corimbi acerbi,
E a lacerar fuor di stagion le foglie.
Fato che il cor mi spoglia di conforto;
Tristo dover, ma caro,
Mi spinge a voi sturbar. – Licida è morto. –</poem>
 
====''L'allegro''====
<poem>O del trifauce cane e della notte
Orrida figlia, squallida Tristezza,
Lungi, lungi da noi; giù nelle grotte
D'Inferno statti, abbandonata e sola,
Tra forme spaventevoli e diverse,
Ove sospiri, pianti ed alti lai
Risuonano per l'aere
In cui raggio di Sol non entrò mai;
E in cui, solo tra 'l pianto,
S'ode talor di tristi augelli il canto,
Ivi tua stanza sia, d'ebani all'ombra,
Sotto orribili e bassi
Sporgenti in fuor scompaginati massi,
Che tale altrui fan tetto,
Qual le tue nere abbaruffatte chiome
Fanno al tuo tetro ed odioso aspetto.</poem>
 
====''Il penseroso''====
<poem>O lusinghiere e vane
Gioie, della Pazzia spurie figliuole,
Ite da me lontane,
Poco, ah ben poco è quello ch'a noi suole
Vostro corteggio dar, vostra follia.
A stabilirvi andate
In cervel senza senno: ivi restate
A governo di vacua fantasia,
Che di tante si forma
Bambole vane fluttuante torma,
Quanti gli atomi son ch'il Sol dimostra
Chiari alla vista nostra;
O quanti i sogni ch'escono la notte
Con Morfeo fuor dalle Tartaree grotte.</poem>
 
==Citazioni su John Milton==
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==Bibliografia==
*John Milton, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/m/milton/index.htm Il Como. Favola boschereccia rappresentata nel castello di Ludlow nell'anno 1634 alla presenza del Conte di Bridgewater]'', traduzione di Gaetano Polidori, Londra, da' torchj di P. Da Ponte per Didier Et Tebbett, 1809.
*John Milton, ''Paradiso perduto'', a cura di [[Roberto Sanesi]], Mondadori.
*John Milton, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/m/milton/index.htm Il Licida, l'Allegro, ed il Penseroso]'', traduzione di Gaetano Polidori, Londra, presso l'Autore, dai torchi di Riccardo ed Artur Taylor, 1814.
*John Milton, ''Paradiso perduto'', a cura di [[Roberto Sanesi]], Mondadori.
*John Milton, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/m/milton/il_paradiso_perduto/pdf/il_par_p.pdf Il paradiso perduto]'', traduzione di Lazzaro Papi, C. D. C. Centro Diffusione Cultura, Milano, 1985. ISBN 8440113862
*John Milton, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/m/milton/il_paradiso_perduto_edizione_tranchida/pdf/paradi_p.pdf Il paradiso perduto]'', traduzione di Andrea Maffei, Tranchida Editori, Milano, 1992. ISBN 8880031201
 
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