Luigi Capuana: differenze tra le versioni

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====''Il Drago''====
- Uh! Il Drago!<br>
Le due bambine, che s’eranos'erano messe a giocare presso il muricciolo del ponticello dove la zia le aveva appostate per chiedere l’elemosinal'elemosina ai passanti, alla vista del vecchio che arrivava a cavallo all’asinoall'asino, s’eranos'erano subito rimesse a sedere, la maggiore sul muricciolo, la minore per terra; e ripetevano insieme sottovoce:<br>
- Uh! Il Drago! Il Drago!
 
====''La prima sigaretta''====
Giorgio era un buon ragazzo, ma molto vanesio; i suoi compagni di scuola lo chiamavano il filosofo, perchè raramente si degnava fare il chiasso insieme con loro. Aveva da qualche tempo in qua la fissazione d’apparired'apparire giovanotto, quantunque non oltrepassasse i quattordici anni, e s’arrabbiavas'arrabbiava dell’ostinazionedell'ostinazione del suo babbo e della sua mamma che non volevano fargli smettere la camiciola col cinto e i calzoni a mezza gamba.
 
====''I padroncini''====
- Madonna mia!... I padroncini!
Con le mani in tasca e il bastone sotto braccio, il pecoraio si era fermato ad aspettare al varco i quattro monelli che laggiù, in fondo alla strada, tiravano sassi a un albero di albicocco per farne cascare a terra le albicocchine immature. Le macchie di rovi, che formavano siepe da quel lato, e la fronda d’und'un grosso ulivo che sormontava il ciglione gl’impedivanogl'impedivano di riconoscerli.
 
====''La Commissione''====
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====''Aria! Moto!''====
In casa Borsino avevano proprio paura che l’arial'aria si mangiasse quei due bambini tanto desiderati e venuti con tanto ritardo; e avevano paura del freddo, del caldo; insomma non saprei dire di che cosa non avessero paura.<br>
Per ciò Angiolina ed Alfredo crescevano come fiori di serra, palliducci, stentatini, riguardosi e timidi da non sembrare due bambini, ma una donnina e un omino rimasti con quelle sembianze in virtù di qualche incanto.
 
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Invano il babbo diceva a Masino:<br>
-Non bisogna aver paura di niente!<br>
Masino aveva paura di tutto, specialmente quando trovavasi solo in qualche stanza dov’eradov'era entrato credendo che vi fosse qualcuno. Vedendosi là solo solo, senza nessuna ragione cominciava a urlare pestando i piedi, coi pugni su gli occhi, tremante come una foglia:<br>
- Sciocco, perchè urli? Che è stato?<br>
- Niente, – egli piagnucolava. – Ero solo!<br>
Riga 277:
===''Un vampiro''===
====''Un vampiro''====
“No"No, non ridere!", esclamò Lelio Giorgi, interrompendosi.<br>
“Come"Come vuoi che non rida?", rispose Mongeri. “Io"Io non credo agli spiriti”spiriti".<br>
“Non"Non ci credevo... e non vorrei crederci neppur io”io" riprese Giorgi. “Vengo"Vengo da te appunto per avere la spiegazione di fatti che possono distruggere la mia felicità, e che già turbano straordinariamente la mia ragione”ragione".
 
====''Fatale influsso''====
“Lascia"Lascia andare!", fece Blesio, vedendo impallidire tutt'a un tratto il suo amico Raimondo Palli, che aveva cessato di parlare quasi interrotto da un groppo di singhiozzi. “Mi"Mi racconterai il resto un'altra volta”volta".
 
==Bibliografia==