Michele Amari: differenze tra le versioni

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'''Michele Benedetto Gaetano Amari''' (1806 – 1889), storico, politico e orientalista italiano.
 
==Citazioni di Michele Amari==
*{{NDR|Sull'implacabilità della rabbia vendicatrice, fermatasi solo di fronte all'eccidio totale }} «Intanto per ogni luogo infuriava la strage; nè posò per la notte soppraggiunta; e rincrudì la dimane; e l'[[:w:vendetta|ultrice]] rabbia non pure si spense, ma il sangue nemico fu che mancolle». (Michele Amari,da [[:s:La guerra del Vespro Siciliano/Capitolo VI|''La guerra del Vespro Siciliano'', cap. <small>VI</small>, p. 119]], 1843)
*{{NDR|Sulla crudeltà ed efferatezza del [[genocidio]] compiuto durante i Vespri }} «Questa carnificina di tutti gli uomini d'[[:w:Lingua francese|una favella]], questi esecrabili atti di crudeltà, fean registrare il vespro siciliano tra i più strepitosi misfatti di popolo». (Michele Amari,da [[:s:La guerra del Vespro Siciliano/Capitolo VI|''La guerra del Vespro Siciliano'', cap. <small>VI</small>, p. 120-21]], 1843)
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
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===''Storia dei musulmani di Sicilia''===
Dai primi tempi della storia infino a noi molte genti straniere vennero a calpestare il suolo della Sicilia: Cartaginesi, Vandali, Goti, Bizantini, Alemanni, Francesi, Spagnuoli, a vicenda fecervi guerra, guastarono, messer su novelle dominazioni e poi dileguaronsi lasciando poche vestigia di sè. Tra tanti rivolgimenti superficiali quattro conquisti mutarono radicalmente il paese: che furono il greco, il romano, il musulmano e il normanno, o meglio direbbesi italiano.
 
==Citazioni da ''La guerra del Vespro Siciliano''==
{{NDR|Sulla crudeltà ed efferatezza del [[genocidio]] compiuto durante i Vespri }} «Questa carnificina di tutti gli uomini d'[[:w:Lingua francese|una favella]], questi esecrabili atti di crudeltà, fean registrare il vespro siciliano tra i più strepitosi misfatti di popolo». (Michele Amari, [[:s:La guerra del Vespro Siciliano/Capitolo VI|''La guerra del Vespro Siciliano'', cap. <small>VI</small>, p. 120-21]], 1843)
 
{{NDR|Sull'implacabilità della rabbia vendicatrice, fermatasi solo di fronte all'eccidio totale }} «Intanto per ogni luogo infuriava la strage; nè posò per la notte soppraggiunta; e rincrudì la dimane; e l'[[:w:vendetta|ultrice]] rabbia non pure si spense, ma il sangue nemico fu che mancolle» (Michele Amari, [[:s:La guerra del Vespro Siciliano/Capitolo VI|''La guerra del Vespro Siciliano'', cap. <small>VI</small>, p. 119]], 1843)
 
==Bibliografia==