Jack Vance: differenze tra le versioni

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===''L'uomo dei miracoli''===
La colonna partita da Forte Faide avanzava verso oriente, at­traverso le basse colline: era una colonna formata da cento cava­lieri corazzati, cinquecento fanti, un convoglio di carri. In testa procedeva il Nobile Faide, un uomo alto, nei primi anni della ma­turità, scarno e felino, dal volto giallastro di chi soffre di fegato. Sedeva nel veicolo ancestrale dei Faide, che aveva la forma di una barca e scivolava ad una altezza di cinquanta centimetri dal mu­schio; oltre alla spada e alla daga, portava al fianco le sue armi an­cestrali.
 
===''La perla verde''===
Visbhume, apprendista del da poco defunto Hippolito, si presentò al mago Tamurello per ottenere un'eguale carica presso di lui, ma ricevette un diniego; Visbhume offrì allora in vendita al mago una scatola contenente alcuni articoli che aveva portato via dalla casa di Hippolito. Tamurello, dopo avervi dato un'occhiata, si accorse che all'interno vi erano oggetti tali da destare il suo interesse e pagò a Visbhume il prezzo richiesto.
 
===''Le insidie del pianeta Tschai''===
Tremila chilometri a est di Tera, proprio sopra il cuore della Steppa Morta, la zattera volante beccheggiò, riprese a volare regolarmente per qualche altro minuto, poi fu presa da una serie di paurosi e violentissimi sussulti. Adam Reith guardò costernato verso poppa, poi corse sul belvedere di comando. Sollevato il cofano di bronzo a volute guardò nell'apparato motore, sbirciando a caso tra gli ornamenti, le incisioni, le teste scolpite che parevano messe apposta per mimetizzare i meccanismi.
 
===''Lyonesse''===
In un cupo giorno d'inverno, con la pioggia che si abbatteva sulla città di Lyonesse, la Regina Sollace fu presa dalle doglie. Venne trasportata nella sua stanza ed assistita da due levatrici, da quattro cameriere, dal medico Balhamel e dalla vecchia Dyldra, che aveva una profonda conoscenza delle erbe e che alcuni consideravano una strega. Dyldra era presente per volere della Regina Sollace, la quale trovava maggior conforto nella fiducia che nella logica.
 
===''Madouc''===
A sud della Cornovaglia, a nord dell'Iberia e dall'altra parte del Golfo Cantabrico rispetto all'Aquitania sorgevano un tempo le Isole Elder, le cui dimensioni variavano dal Dente di Gwyg, una sporgenza di roccia nera quasi sempre sommersa dai frangenti dell'Atlantico, a Hybras, registrata come "Hy-Brasil" nelle antiche cronache irlandesi, la cui estensione era pari quasi a quella della stessa Irlanda.<br>
Su Hybras sorgevano tre città principali: Avallon, Città di Lyonesse e l'antica Ys,<ref>In tempi primordiali un ponte di terra collegava le Isole Elder con la Vecchia Europa. Secondo i miti, i primi cacciatori nomadi che arrivarono ad Hybras e valicarono il Teach tac Teach, raggiungendo le coste dell'Atlantico, scoprirono la città di Ys già esistente.</ref> oltre a molti altri centri abitati cinti di mura, ad antichi e grigi villaggi, a castelli dalle molteplici torri e a manieri circondati da gradevoli giardini.
 
===''Naufragio sul pianeta Tschai''===
Da un lato dell'Explorator IV brillava la luce attenuata di un'antica stella: Carina 4269. Dall'altro, stava sospeso un solo pianeta grigio-bruno sotto una pesante coltre atmosferica. La stella si distingueva unicamente per una singolare sfumatura ambrata della sua luce. Il pianeta era un po' più grande della Terra e aveva due lune, piccole e con brevi rivoluzioni. Una stella tipica K2, un pianeta comune, ma per gli uomini dell'Explorator IV quel sistema era fonte di sorpresa e di meraviglia.
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
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*Jack Vance, ''L'ultimo castello'', traduzione di Gianni Pilo, Newton, 1994. ISBN 8879835920
*Jack Vance, ''L'uomo dei miracoli'', traduzione di M. Gavioli, in "I guerrieri delle galassie", a cura di Sandro Pergameno, Ed. Nord, 1986. ISBN 884290595X
*Jack Vance, ''La perla verde'', traduzione di Annarita Guarnieri, Edizioni Nord, 1986.
*Jack Vance, ''Le insidie del pianeta Tschai'', traduzione di Beata della Frattina, Mondadori, 1993. ISBN 8804368152
*Jack Vance, ''Lyonesse'', traduzione di Annarita Guarnieri, Edizioni Nord, 1985.
*Jack Vance, ''Madouc'', traduzione di Annarita Guarnieri, Edizioni Nord, 1991.
*Jack Vance, ''Naufragio sul pianeta Tschai'', traduzione di Beata della Frattina, Mondadori, 1971.
 
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===Opere===
{{Pedia|Alastor 2262}}
{{Pedia|Ciclo di Lyonesse}}
{{Pedia|Ciclo di Tschai}}
{{Pedia|L'odissea di Glystra}}