Francesco Domenico Guerrazzi: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Monumento Guerrazzi, Piazza Guerrazi, Livorno.jpg|thumb|<center>Monumento a Francesco Domenico Guerrazzi, <br/>Piazza Guerrazzi, Livorno.]]
'''Francesco Domenico Guerrazzi''' (1804 – 1873), politico e scrittore toscano.
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*Le [[Arte|arti]] tutte, ma più specialmente la [[musica]] e la [[poesia]], possono stimarsi due lampi balenati da un medesimo sguardo di [[Dio]]. (da ''Manzoni, Verdi, e l'Albo Rossiniano'')<ref>Erroneamente attribuita anche a [[Paolo Mantegazza]].</ref>
*Noi altri Italiani c'innamoriamo in chiesa. (da ''L'assedio di Firenze'', cap. VIII)
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Apologia della vita politica''===
Me accusano di tradimento: e tale apposero accusa anche a Focione; e condottolo a bere la cicuta, i suoi nemici non riputarono averne vittoria intera, finchè non fecero decretare, che il suo corpo fosse gittato fuori dei confini dell'Attica, e nessuno Ateniese si attentasse a somministrare fuoco pei suoi funerali. Per la quale cosa non vi fu alcuno dei suoi amici che ardisse di pur toccare il cadavere infelice: solo un certo Conopione, uomo plebeo, notte tempo, recatoselo sulle spalle, lo trasportò al disopra di Eleusina, e tolto il fuoco dal territorio di Megara, abbruciollo. Una donna megarese, assistendo ai funerali, formò un tumulo vuoto, e versovvi sopra i libamenti, e postesi le ossa in seno portossele a casa, e le seppellì accanto del focolare, dicendo: «''O lari amici, io depongo appo voi queste reliquie di un uomo dabbene. Voi restituitele poscia ai sepolcri dei di lui antenati, quando gli Ateniesi fatto abbiano senno''.» Per verità, non andò guari che le loro faccende medesime fecero conoscere agli Ateniesi quale sopraintendente, e custode della temperanza e della giustizia avessero perduto, e gl'innalzarono una statua di rame, e ne seppellirono le ossa a pubbliche spese<ref>Plutarco, ''Vita di Focione'', volgarizzamento di G. Pompei.</ref>.
 
===''L'asino: sogno''===
''Occasione di Scrivere. Quello che rimanesse di me dopo la mia morte. Il Generale'' Chassé prigioniero di pace. ''Fornicazione dell'Errore con la Jattanza, e quello che ne venne. Il cervello del mondo domiciliato a Parigi. Il giudizio universale. L'ultimo dente. Mani nelle faccende forensi necessarissime. Tento rifarmi. Mi trovo corto a ossa. Ragionamento col Cappellano del camposanto dove fui sepolto. Difficoltà di ritrovare le proprie ossa. I vermini sussurrano. Prova testimoniale. Presso del Marchese Gualtiero'' orvietano. ''Il ladro che può arrestare gli sbirri è un galantuomo. Chi non sa difendere il suo è indegno di possedere. Proprietà e furto sono una cosa sola. Poeti ladri per eccellenza.'' Azione reivindicatoria. Beni della Chiesa, e prescrizione centenaria. ''Vita umana quanto caduca. Giove in soffitta. Cadaveri sono cose'' nullius. ''Italia morta del male del vile. I vermini vantano giusto titolo. Giudizio finale sarà civile, o criminale? Ragioni non messe in carta bollata, non si può dire che sieno ragioni. Coccodrillo del padre Kirker gesuita, e sua avventura. L'Avvocato fiscale ed il Pesce-cane. Mi addormento da capo.''
 
===''L'assedio di Firenze''===
Sei sola anima mia: non mentire a te stessa; - leva la voce e prorompi in un lamento. La pazienza! Oh! la pazienza è cosa dura e conviene meglio alla groppa del somiero che all'anima, dell'uomo: converti dunque in flagello questa catena spirituale e percuotila in volto ai tuoi oppressori. I potenti della terra hanno flagelli di ferro, ne hanno ancora di scorpioni(1): tu adopra il tuo di pazienza offesa. - Ardisci! A David valse la fionda, nè i tuoi nemici sono giganti, o il sono di stoltezza soltanto. - Tu già non ti duoli per impeto d'ira o per debolezza codarda, ma perchè una condanna di sventura più e più sempre si aggrava sul capo della stirpe destinata a morire. Quando lo stoico alza la faccia dicendo: Non piansi mai, - mentisce a sè stesso. Perchè non isgorgò la lacrima dal cavo de' suoi occhi, affermerà il superbo non avere mai pianto? Forse sotto la superficie gelata di un fiume scorrono le acque meno rapide al mare?
 
===''La battaglia di Benevento''===
È mai vissuta creatura umana, che sollevando le pupille al cielo d'Italia abbia negato esser questo il più puro sereno che mai rallegrasse il sorriso di Dio? - È mai vissuta creatura umana, che sollevando le pupille al cielo d'Italia allorchè il figlio primogenito della Natura lo veste della pompa dei suoi raggi non abbia sentito suscitarsi la mente pei grandi che non sono più, di cui il nome è rimasto nell'anima come armonia di arpa che cessò di esser tocca? - Quali braccia non si prostesero a quell'astro di vita, mentre abbandonando alla notte il dominio del cielo, dai confini dell'oceano lo saluta con gli ultimi raggi, e non implorarono che rimanesse nella sua celeste dimora? - Ma s'egli partì con la sera tornò col mattino, e vide i secoli dileguarsi nella eternità, le generazioni incalzarsi nella tomba, e la vicenda infinita delle virtù e dei delitti. Breve fu la sua luce sopra l'onore d'Italia; lunga sul dolore, e su l'onta.
 
===''Lo assedio di Roma''===
Roma!
 
E' corre vecchia fama che Roma sia parola arcana, e significhi ''Amor'', ed io ci credo, però che sappia come l'Amore nascesse ad un parto insieme coll'Odio; ora Roma, appunto rappresenta l'Amore indomato del sangue latino alla terra latina, e l'Odio religioso contro lo straniero da qualsivoglia plaga si muova per contaminare la terra latina.
 
==Note==
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== Bibliografia ==
*Francesco Domenico Guerrazzi, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/g/guerrazzi/index.htm Apologia della vita politica di F.-D. Guerrazzi scritta da lui medesimo]'', Firenze, F. Le Monnier, 1851.
*Francesco Domenico Guerrazzi, ''Beatrice Cenci'', Tip. Vannucchi, Pisa, 1854. ([http://www.gutenberg.org/etext/17837 Testo completo] su Project Gutenberg.)
*Francesco Domenico Guerrazzi, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/g/guerrazzi/index.htm L'asino: sogno]'', Torino, 1858
*Francesco Domenico Guerrazzi, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/g/guerrazzi/index.htm L'assedio di Firenze]'', Milano, Libreria editrice Dante Alighieri, 1869.
*Francesco Domenico Guerrazzi, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/g/guerrazzi/index.htm La battaglia di Benevento. Storia del secolo 13 scritta da F. D. Guerrazzi]'', Le Monnier, Firenze, 1852.
*Francesco Domenico Guerrazzi, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/g/guerrazzi/index.htm Lo assedio di Roma]'', Tipografia A.B. Zecchini, Livorno, 1864.
 
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