Ferdinando Galiani: differenze tra le versioni

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*Nel fare una profonda riverenza a qualcuno, si volta sempre le spalle a qualche altro. (dalle ''Lettere'')
*Sapete che cos'è il [[coraggio]]? [...] È l'effetto di una grandissima paura. [..] Paradosso finché vi piacerà, ma non perciò meno vero. È perché si ha una grandissima paura di morire che ci si lascia tagliare coraggiosamente una gamba. (da ''Dialogo sulle donne e altri scritti'')
*Tutta l'[[educazione]] si riduce a questi due insegnamenti: imparare a sopportare l'ingiustizia e imparare a soffrir la noia. (dalle ''Lettere'')
*Tanto si sono incarnate le idee colle voci, che pare ormai, che parlar Napoletano, e buffoneggiare sìa una stessa cosa. Alle menti filosofiche è manifesto, che sì fatta connessione d'idee non è figlia della natura, ma della sola abitudine e quando anche non così, e fossevi nel suono del dialetto napoletano qualche occulto difetto, che ne togliesse la dignità e la gravità, quell'aureo detto di [[Orazio]] ''ridentem dicere verum quid vetat'' basterebbe a convincere che anche in un [[dialetto]] scherzoso si pòssan pronunziare le più ferie, e le più importanti verità. ([http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&pg=PA8&#v=onepage&q&f=false p. 8-9])
 
==''Del dialetto napoletano''==
*Tra tutti gli amori terreni niuno certamente è più lodevole, più onesto, quanto quel della [[Patria]]. E quantunque a ciascuno sembri la propria esserne la più degna, e sola senza divisìone d'affetti, senza comparazioni, senza rivalità l'onori, e l'abbia in pregio e l'ami; pure se fosse permesso tra questi doverosi amori far parallelo, niuna Patria a noi ne pare tanto meritevole quanto [[Napoli]] per chiunque ebbe in sorte il nascervi cittadino. ([http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&pg=PA3&#v=onepage&q&f=false p. 3])
*Tanto si sono incarnate le idee colle voci, che pare ormai, che parlar Napoletano, e buffoneggiare sìa una stessa cosa. Alle menti filosofiche è manifesto, che sì fatta connessione d'idee non è figlia della natura, ma della sola abitudine e quando anche non così, e fossevi nel suono del dialetto napoletano qualche occulto difetto, che ne togliesse la dignità e la gravità, quell'aureo detto di [[Orazio]] ''ridentem dicere verum quid vetat'' basterebbe a convincere che anche in un [[dialetto]] scherzoso si pòssan pronunziare le più ferie, e le più importanti verità. ([http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&pg=PA8&#v=onepage&q&f=false p. 8-9])
*Tutta l'[[educazione]] si riduce a questi due insegnamenti: imparare a sopportare l'ingiustizia e imparare a soffrir la noia. (dalle ''Lettere'')
*{{NDR|Sul valore poetico del poema ''L'Agnano zeffonato'' di [[Andrea Perrucci]]}} Molto diversamente dobbiam parlare del poemetto ''L'Agnano Zeffonato'', del quale [[Andrea Perrucci|Andrea Perruccio]], e Fardella Siciliano vivente tra noi ci arricchì, e che quantunque non sia un perfetto lavoro, è però pieno di molti pregi, e di non volgari poetiche bellezze. ([http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&pg=PA137&#v=onepage&q&f=false p. 137])
*{{NDR|Sul valore poetico del poema ''L'Agnano zeffonato''}} L'edizione è tanto scorretta quanto brutta. È verisimile, che la povertà, in cui visse l'autore non gli permise di pubblicare il suo poema in miglior forma. [...] Certamente non merita questo grazioso poema di cader nell'oblio; anzi è da annoverarsi tra i più distinti, e preggevoli<!--così nell'originale--> lavori del nostro dialetto o si riguardi la ricchezza della fantasia, o la felice imitazione dell'[[Ariosto]], del [[Torquato Tasso|Tasso]], o soprattutto della ''Secchia Rapita'' del [[Alessandro Tassoni|Tassone]], che sembra esser quello, che più d'ogn'altro ha preso ad imitare. ([http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&pg=PA161&#v=onepage&q&f=false p. 161])
*{{NDR|Sulla leggenda popolare da cui trae spunto il soggetto del poema ''L'Agnano zeffonato''}} Il soggetto è fondato sopra una antichissima tradizione del nostro volgo, il quale è persuaso, che nel luogo ove oggi è il suddetto lago d'Agnano vi fosse stata una città ingojata poi da una subitanea eruzione: tradizione, che quantunque non appoggiata sopra verun sicuro monumento storico, non merita assoluto disprezzo. [...] ([http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&pg=PA161&#v=onepage&q&f=false p. 161])
 
==[[Incipit]] di ''De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti, e di questi verso i neutrali''==
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[''Definiz. I'']<br>
Dico dunque, che indifferentemente userò le parole ''Principe'', ''Sovrano'', ''Potenza'', ''Signorìa'', ''Sovranità'', ''Nazione'' per esprimere qualunque Società d'uomini civilizzata, e ridotta sotto qualunque spezie di governo sia monarchico, republicano, o misto, purchè abbia o l'assoluta indipendenza da ogni altra, o ne abbia tanta quanta basti ad avere il dritto della guerra, della pace, e di potersi liberamente, e spontaneamente determinare a restar neutrale.
 
==''Del dialetto napoletano''==
 
*{{NDR|Sul valore poetico del poema ''L'Agnano zeffonato'' di [[Andrea Perrucci]]}} Molto diversamente dobbiam parlare del poemetto ''L'Agnano Zeffonato'', del quale [[Andrea Perrucci|Andrea Perruccio]], e Fardella Siciliano vivente tra noi ci arricchì, e che quantunque non sia un perfetto lavoro, è però pieno di molti pregi, e di non volgari poetiche bellezze. ([http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&pg=PA137&#v=onepage&q&f=false p. 137])
 
*{{NDR|Sul valore poetico del poema ''L'Agnano zeffonato''}} L'edizione è tanto scorretta quanto brutta. È verisimile, che la povertà, in cui visse l'autore non gli permise di pubblicare il suo poema in miglior forma. [...] Certamente non merita questo grazioso poema di cader nell'oblio; anzi è da annoverarsi tra i più distinti, e preggevoli<!--così nell'originale--> lavori del nostro dialetto o si riguardi la ricchezza della fantasia, o la felice imitazione dell'[[Ariosto]], del [[Torquato Tasso|Tasso]], o soprattutto della ''Secchia Rapita'' del [[Alessandro Tassoni|Tassone]], che sembra esser quello, che più d'ogn'altro ha preso ad imitare. ([http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&pg=PA161&#v=onepage&q&f=false p. 161])
 
*{{NDR|Sulla leggenda popolare da cui trae spunto il soggetto del poema ''L'Agnano zeffonato''}} Il soggetto è fondato sopra una antichissima tradizione del nostro volgo, il quale è persuaso, che nel luogo ove oggi è il suddetto lago d'Agnano vi fosse stata una città ingojata poi da una subitanea eruzione: tradizione, che quantunque non appoggiata sopra verun sicuro monumento storico, non merita assoluto disprezzo. [...] ([http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&pg=PA161&#v=onepage&q&f=false p. 161])
 
==Citazioni su Ferdinando Galiani==