Francesco Dall'Ongaro: differenze tra le versioni

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citazioni
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*Le commedie di [[Alexandre Dumas (figlio)|Alessandro Dumas]] hanno un merito vero ed incontrastabile, ed è quello di dipingere una fase dei costumi contemporanei che lo [[Eugène Scribe|Scribe]] non aveva osato toccare: il regno del ''demi-monde'' a [[Parigi]]. Scribe come ho già detto aveva scoperto il Dio ''Milione''; il Dumas ne usa a dovizia, e gli ha innalzato un altare speciale nella ''Question d'argent'', ma non ha scoperto se non la Dama dalle Camelie, o per dir meglio non l'ha scoperta, ma l'ha tradotta dinanzi al pubblico, aprendo la discussione sui suoi meriti e demeriti rispettivi.
*Modena è un capo scuola.<br/>''Che sopra tutti come aquila vola''.<br/> Egli non ha mestieri di andare a [[Parigi]] per essere salutato il primo attore vivente d'[[Europa]].
*Né le parodie dello [[William Shakespeare|Shakespeare]], né il Fausto di [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] sacrilegamente manomesso bastarono a vincere l'apatia dell'epoca nostra. La fonte delle lagrime è isterilita: vogliamo ridere. Dateci la commedia sociale: che c'importa de' nostri antenati. Ponete sulla scena il mondo attuale, fate la nostra caricatura, e verremo a riscontrarne la verità.<br/>A questo appello rispose, dopo tanti altri, lo [[Eugène Scribe|Scribe]], e la commedia regna con lui.
*Non si regna per trenta e più anni su tutti i teatri d'Europa senza un perché ; e se fosse dato allo [[Eugène Scribe|Scribe]] di esigere un solo scudo per ogni recita delle sue cose in Italia, egli raddoppierebbe la sua fortuna, che è molto rispettabile. Lo Scribe non ha certamente inventato la commedia nella patria di [[Molière]] e di [[Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais|Beaumarchais]], ma l'ha mantenuta in onore durante la momentanea e violenta irruzione del dramma, e la breve risurrezione della tragedia che si denomina classica. Al patrimonio già ragguardevole e imperituro dei suoi predecessori, egli aggiunse parecchi tipi, parecchi «caratteri, parecchie combinazioni sceniche di grande effetto. Egli inventò un nuovo ''deus in machina'', il Dio Milione che interviene in quasi tutte le sue commedie, e ne rende cosi verosimile l'intreccio e la soluzione.
*Quando i municipii italiani avranno contribuito all'indipendenza della patria comune, offerendo a [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] le armi necessarie a fondarla e a difenderla, farò una circolare ai medesimi perché acquistino o costruiscano un [[teatro]] del popolo, che divenga nello stesso tempo una istituzione sociale, una scuola del bello, e una fonte d'onesto diletto.