Fratelli Grimm: differenze tra le versioni

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==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Biancaneve''===
====Clara Bovero====
Una volta, nel cuor dell'inverno, mentre i fiocchi di neve cadevano dal cielo come piume, una regina cuciva, seduta accanto a una finestra dalla cornice d'ebano. E così, cucendo e alzando gli occhi per guardar la neve, si punse un dito, e caddero nella neve tre gocce di sangue. Il rosso era così bello su quel candore, ch'ella pensò: «Avessi una bambina bianca come la neve, rossa come il sangue e dai capelli neri come il legno della finestra!» Poco dopo diede alla luce una figlioletta bianca come la neve, rossa come il sangue e dai capelli neri come l'ebano; e la chiamarono Biancaneve. E quando nacque, la regina morì.<br>
*{{NDR|Jacob e Wilhelm Grimm, ''Le fiabe del focolare'', traduzione di Clara Bovero, Einaudi, 1951}}
 
====Antonio Gramsci====
Una volta, si era nel cuore dell'inverno e i fiocchi di neve cadevano dal cielo come piume, una regina sedeva alla finestra incorniciata di ebano nero e cuciva. E mentre cuciva e guardava la neve, si punse con l'ago un dito e tre goccioline di sangue caddero sulla neve. Il rosso sulla candida neve appariva così bello che ella pensò: «Potessi avere un figlio bianco come la neve, rosso come il sangue e nero come il legno del cornicione».<br>
Poco dopo le nacque una figlioletta che era bianca come la neve, rossa come il sangue e nera di capelli come l'ebano e fu perciò chiamata Nevina. Ma appena nata la bambina, la regina morì.<br>
{{NDR|Antonio Gramsci, ''Nevina <nowiki>[</nowiki>Biancaneve e i sette nani<nowiki>]</nowiki>'', in "[http://www.liberliber.it/biblioteca/g/gramsci/index.htm Favole di libertà]", a cura di Elsa Fubini e Mimma Paulesu, Firenze, Vallecchi, 1980.}}
 
===''Cappuccetto Rosso''===
====Clara Bovero====
C'era una volta una cara ragazzina; solo a vederla le volevan tutti bene, e specialmente la nonna, che non sapeva più cosa regalarle. Una volta le regalò un cappuccetto di velluto rosso, e, poiché le donava tanto ch'essa non volle più portare altro, la chiamarono sempre Cappuccetto Rosso. Un giorno sua madre le disse: — Vieni, Cappuccetto Rosso, eccoti un pezzo di focaccia e una bottiglia di vino, portali alla nonna; è debole e malata e si ristorerà.<br>
{{NDR|Jacob e Wilhelm Grimm, ''Le fiabe del focolare'', traduzione di Clara Bovero, Einaudi, 1951}}
 
====Antonio Gramsci====
C'era una volta una dolce fanciulla a cui tutti volevano bene specialmente la nonna, la quale non sapeva più che cosa regalarle. Una volta le regalò un cappuccetto di velluto rosso e poiché le stava molto bene e non voleva portare niente altro, fu chiamata solo Cappuccetto Rosso.<br>
Un giorno la madre le disse: «Va', Cappuccetto Rosso, eccoti un pezzo di focaccia e una bottiglia di vino, portali alla nonna, che è ammalata e debole e le farà bene.<br>
{{NDR|Antonio Gramsci, ''Cappuccetto Rosso'', in "[http://www.liberliber.it/biblioteca/g/gramsci/index.htm Favole di libertà]", a cura di Elsa Fubini e Mimma Paulesu, Firenze, Vallecchi, 1980.}}
 
===''Cenerentola''===
====Clara Bovero====
La moglie di un ricco si ammalò e, quando sentì avvicinarsi la fine, chiamò al capezzale la sua unica figlioletta e le disse: — Bimba mia, sii sempre docile e buona, così il buon Dio ti aiuterà e io ti guarderò dal Cielo e ti sarò vicina —. Poi chiuse gli occhi e morì. La fanciulla andava ogni giorno sulla tomba della madre piangeva ed era sempre docile e buona. Quando venne l'inverno, la neve coprì la tomba di un suo bianco drappo, e quando il sole di primavera l'ebbe tolto, l'uomo prese moglie di nuovo.<br>
{{NDR|Jacob e Wilhelm Grimm, ''Le fiabe del focolare'', traduzione di Clara Bovero, Einaudi, 1951}}
 
====Antonio Gramsci====
Un ricco signore aveva la moglie malata. Quando ella sentì che la fine stava per venire, chiamò la sua unica figliolina accanto al letto e le disse: «Cara figlia, rimani sempre buona, così il buon Dio ti assisterà ed io dal cielo veglierò su di te e ti starò vicina». Quindi chiuse gli occhi e morì.<br>
La ragazzina andava ogni giorno sulla tomba della madre e piangeva e si manteneva pia e buona. Quando venne l'inverno, la neve coprì la tomba con un manto di neve e quando il sole di primavera lo ebbe sciolto, il signore prese un'altra moglie.<br>
{{NDR|Antonio Gramsci, ''Cenerentola'', in "[http://www.liberliber.it/biblioteca/g/gramsci/index.htm Favole di libertà]", a cura di Elsa Fubini e Mimma Paulesu, Firenze, Vallecchi, 1980.}}
 
===''Hänsel e Gretel''===
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===''I musicanti di Brema''===
====Clara Bovero====
Un uomo aveva un asino, che per molti anni aveva assiduamente portato i sacchi di farina al mulino; ma ora le forze lo abbandonavano e di giorno in giorno era meno atto al lavoro. Allora il padrone pensò di toglierlo di mezzo; ma l'asino s'accorse che non spirava buon vento, scappò e prese la via di Brema: là, pensava, avrebbe potuto far parte della banda municipale.<br>
{{NDR|Jacob e Wilhelm Grimm, ''Le fiabe del focolare'', traduzione di Clara Bovero, Einaudi, 1951}}
 
====Antonio Gramsci====
Un uomo aveva un asino che per lunghi anni aveva portato senza stancarsi i sacchi al mulino; ma le forze gli vennero meno e diventava sempre più inetto al lavoro. Il padrone pensò di utilizzarne la pelle, ma l'asino capì che non soffiava buon vento, scappò via e prese la strada verso Brema: là, pensava, avrebbe potuto suonare nella banda cittadina.<br>
{{NDR|Antonio Gramsci, ''I quattro musicanti di Brema'', in "[http://www.liberliber.it/biblioteca/g/gramsci/index.htm Favole di libertà]", a cura di Elsa Fubini e Mimma Paulesu, Firenze, Vallecchi, 1980.}}
 
===''Il principe ranocchio o Enrico di ferro''===
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==Bibliografia==
*Antonio Gramsci, ''Traduzioni dalle fiabe dei fratelli Grimm'', in "[http://www.liberliber.it/biblioteca/g/gramsci/index.htm Favole di libertà]", a cura di Elsa Fubini e Mimma Paulesu, Firenze, Vallecchi, 1980.
*Jacob e Wilhelm Grimm, ''Le fiabe del focolare'', traduzione di Clara Bovero, Einaudi, 1951
*Jacob e Wilhelm Grimm, ''Le fiabe del focolare'', traduzione di Clara Bovero, Einaudi, 1951.
 
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