Andrea Perrucci: differenze tra le versioni

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'''Andrea Perrucci''', alias ''Casmiro Rugiero Ocone'' (1651 – 1704), drammaturgo, librettista e gesuita italiano, autore e teorizzatore della [[commedia dell'arte]].
 
==Citazioni di Andrea Perrucci==
===''Dell'arte rappresentativa, premeditata e all'improvviso''===
*Dove il Matto stimandosi Medico, così dice al Servo, come ammalato, adoperando la vescica gonfia, ò il bastone: ''Recipe di malanni due drappesi, | Un'oncia di catarro, ò tosse asmatica; | D’ernia ventosa, sanguigna ed acquatica, | Di cancari, e di gotte ana due pesi. | Misce con acqua di gomme francesi | Fior di descenzo e polvere lunatica, | Con scrupoli di colica, e fatica, | Poni di male Pasque un par di mesi. | Vi sian trocisci di rabbia canina | Con lepra buona, e rogna, che ti gratti, | con l'anticore, e peste che sia fina. | Siano in rompiti il collo indi disfatti: | Credi, se piglierai tal medicina, | O che sani, ò che crepi, ò che ne schiatti''.
*[[Fuoco]] che Donna dà è sempre infernale.
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*Un affamato [[Desiderio|desio]] non si nutrisce con lo sguardo.
*Un [[occhio]] assetato mal si sazia con gli sguardi.
({{NDR| Andrea Perrucci, ''Dell'arte rappresentativa, premeditata e all'improvviso'', 1699}}
 
===''Idea delle Muse''===
*{{NDR|Perrucci si lamenta dell'ingratitudine della [[Sicilia|sua patria]]}}
Indi al patrizio stuol del fatto acquisto<br/>Chiedo l'onor; darmi no'l vuol: ma qual Patria ama l'Uom, se fu nemica a Cristo?<br/>Sì Patria ingrata: l'Augel tuo regale<br/>M'ha contro te di fulmini provisto<br/>Né mi dà per fuggirsi altro, che l'ale<br/>
(''Idea delle Muse'', foglio 75: [[incipit]] di ''Musa Calliope'', )
 
==Citazioni su Andrea Perrucci==
;Sul poema ''L'Agnano zeffonato'' di [[Andrea Perrucci]]
*{{NDR|Sul valore poetico del poema}} Molto diversamente dobbiam parlare del poemetto ''L'Agnano Zeffonato'', del quale [[Andrea Perrucci|Andrea Perruccio]], e Fardella Siciliano vivente tra noi ci arricchì, e che quantunque non sia un perfetto lavoro, è però pieno di molti pregi, e di non volgari poetiche bellezze.
:([[Ferdinando Galiani]], ''[http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&pg=PA137&#v=onepage&q&f=false Del dialetto napoletano]'', Napoli, per Vincenzo Mazzola-Vocola impressore di Sua Maestà, 1779 - p. 137)
 
*{{NDR|Sul valore poetico del poema}}L'edizione è tanto scorretta quanto brutta. È verisimile, che la povertà, in cui visse l'autore non gli permise di pubblicare il suo poema in miglior forma. [...] Certamente non merita questo grazioso poema di cader nell'oblio; anzi è da annoverarsi tra i più distinti, e preggevoli<!--così nell'originale--> lavori del nostro dialetto o si riguardi la ricchezza della fantasia, o la felice imitazione dell'[[Ariosto]], del [[Torquato Tasso|Tasso]], o soprattutto della ''[[:w:La secchia rapita|Secchia Rapita]]'' del [[Alessandro Tassoni|Tassone]], che sembra esser quello, che più d'ogn'altro ha preso ad imitare.
:([[Ferdinando Galiani]], ''[http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&pg=PA161&#v=onepage&q&f=false Del dialetto napoletano]'', Napoli, per Vincenzo Mazzola-Vocola impressore di Sua Maestà, 1779 - p. 161)
 
*{{NDR|Sulla leggenda popolare da cui trae spunto il soggetto}} Il soggetto è fondato sopra una antichissima tradizione del nostro volgo, il quale è persuaso, che nel luogo ove oggi è il suddetto lago d'Agnano<ref>Il lago vulcanico non esiste più dall'Ottocento, quando fu prosciugato</ref> vi fosse stata una città ingojata poi da una subitanea eruzione: tradizione, che quantunque non appoggiata sopra verun sicuro monumento storico, non merita assoluto disprezzo. [...]
:([[Ferdinando Galiani]], ''[http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&pg=PA161&#v=onepage&q&f=false Del dialetto napoletano]'', Napoli, per Vincenzo Mazzola-Vocola impressore di Sua Maestà, 1779 - p. 161)
 
==Note==