Ferdinando Galiani: differenze tra le versioni

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*Tutta l'[[educazione]] si riduce a questi due insegnamenti: imparare a sopportare l'ingiustizia e imparare a soffrir la noia. (dalle ''Lettere'')
 
===[[Incipit]] di ''De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti, e di questi verso i neutrali''===
Senza aspirare con affettazione a voler dare a questa mia opericciuola la religiosamente venerata sembianza della sublime geometria, solo per semplice chiarezza del mio discorso, e per scansare ogni equivoco, avvertirò quasi a forma di definizioni l'uso di alcune parole, ch'io son per fare.<br>
<nowiki>[</nowiki>''Definiz. I''<nowiki>]</nowiki><br>
Dico dunque, che indifferentemente userò le parole ''Principe'', ''Sovrano'', ''Potenza'', ''Signorìa'', ''Sovranità'', ''Nazione'' per esprimere qualunque Società d'uomini civilizzata, e ridotta sotto qualunque spezie di governo sia monarchico, republicano, o misto, purchè abbia o l'assoluta indipendenza da ogni altra, o ne abbia tanta quanta basti ad avere il dritto della guerra, della pace, e di potersi liberamente, e spontaneamente determinare a restar neutrale.
 
===Da ''Del dialetto napoletano'' ===
;Sul poema ''L'Agnano zeffonato'' di [[Andrea Perrucci]]
*{{NDR|Sul valore poetico del poema}} Molto diversamente dobbiam parlare del poemetto ''L'Agnano Zeffonato'', del quale [[Andrea Perrucci|Andrea Perruccio]], e Fardella Siciliano vivente tra noi ci arricchì, e che quantunque non sia un perfetto lavoro, è però pieno di molti pregi, e di non volgari poetiche bellezze.
:(''[http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&pg=PA137&#v=onepage&q&f=false Del dialetto napoletano]'', Napoli, per Vincenzo Mazzola-Vocola impressore di Sua Maestà, 1779 - p. 137)
 
*{{NDR|Sul valore poetico del poema}}L'edizione è tanto scorretta quanto brutta. È verisimile, che la povertà, in cui visse l'autore non gli permise di pubblicare il suo poema in miglior forma. [...] Certamente non merita questo grazioso poema di cader nell'oblio; anzi è da annoverarsi tra i più distinti, e preggevoli<!--così nell'originale--> lavori del nostro dialetto o si riguardi la ricchezza della fantasia, o la felice imitazione dell'[[Ariosto]], del [[Torquato Tasso|Tasso]], o soprattutto della ''[[:w:La secchia rapita|Secchia Rapita]]'' del [[Alessandro Tassoni|Tassone]], che sembra esser quello, che più d'ogn'altro ha preso ad imitare.
:(Ferdinando Galiani, ''[http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&pg=PA161&#v=onepage&q&f=false Del dialetto napoletano]'', Napoli, per Vincenzo Mazzola-Vocola impressore di Sua Maestà, 1779 - p. 161)
 
*{{NDR|Sulla leggenda popolare da cui trae spunto il soggetto}} Il soggetto è fondato sopra una antichissima tradizione del nostro volgo, il quale è persuaso, che nel luogo ove oggi è il suddetto lago d'Agnano vi fosse stata una città ingojata poi da una subitanea eruzione: tradizione, che quantunque non appoggiata sopra verun sicuro monumento storico, non merita assoluto disprezzo. [...]
:(Ferdinando Galiani, ''[http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&pg=PA161&#v=onepage&q&f=false Del dialetto napoletano]'', Napoli, per Vincenzo Mazzola-Vocola impressore di Sua Maestà, 1779 - p. 161)
 
==Citazioni su Ferdinando Galiani==
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*Abate Galiani, ''Dialogo sulle donne e altri scritti'', a cura di Cesare Cases, Feltrinelli, Milano, 1957.
*Ferdinando Galiani, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/g/galiani/index.htm De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti, e di questi verso i neutrali, libri due]'', Napoli, 1782.
*Ferdinando Galiani, ''[http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&source=gbs_navlinks_s Del dialetto napoletano]'', Napoli, per Vincenzo Mazzola-Vocola impressore di Sua Maestà, 1779
 
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