Philip Pullman: differenze tra le versioni
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* La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.
==''Queste oscure materie''==
==[[Incipit]] di alcune opere==▼
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Lyra e il suo daimon si mossero nella crescente penombra del salone, bene attenti a restare da un lato, dove non potevano esser visti dalla cucina. Le tre lunghe tavole che correvano da un capo all'altro del salone erano già apparecchiate, con cristalli e argenti scintillanti sui quali si raccoglieva la scarsa luce, e con le panche già sistemate, pronte per accogliere gli ospiti. In alto, nel buio, erano appesi i ritratti dei precedenti Maestri.
{{NDR|Philip Pullman, ''La bussola d'oro'', traduzione di Marina Astrologo e Alfredo Tutino, Salani}}
Will tirò la madre per la mano e disse: "Su dài, vieni.." Ma la madre esitava. Era ancora impaurita. Lo sguardo di Will percorse l'intera stradina, nella luce della prima sera, con la sua fila di casette, ognuna dietro il suo bravo giardinetto e la sua piccola siepe di bosso, mentre il sole accendeva di riflessi le finestre di uno dei lati, e lasciava l'altro in ombra. Non c'era molto tempo.
{{NDR|Philip Pullman, ''La lama sottile'', traduzione di Alfredo Tutino, Salani}}
====[[Incipit]]====
In una valle ombreggiata ricoperta di rododendri, vicina alla fronte della neve, dove scorreva un ruscello latteo d'acqua di disgelo e dove colombi e fanelli svolazzavano fra pini immensi, c'era un grotta seminascosta dalle rocce strapiombanti e dal fitto fogliame.<br />
I boschi erano popolati di suoni: il ruscello trai sassi, il vento tra gli aghi dei rami di pino, lo stridere degli insetti e i gridi dei piccoli mammiferi, in aggiunta al canto degli uccelli; e di tanto in tanto una raffica di vento più forte faceva sì che i rami di un cedro o di un abete strusciassero l'uno contro l'altro borbottando come un violoncello.
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{{NDR|Philip Pullman, ''Il cannocchiale d'ambra'', traduzione di Francesco Bruno, Salani}}
====[[Incipit]]====
In un freddo, uggioso pomeriggio d'inizio ottobre del 1872, una carrozza si fermò davanti agli uffici di Lockhart & Selby, spedizionieri marittimi nel cuore finanziario di Londra, e una fanciulla ne discese e pagò il vetturino.<br />
Aveva più o meno sedici anni, era sola e molto graziosa. Snella e pallida, bionda con gli occhi scuri, vestiva a lutto, con una cuffietta nera sotto la quale spinse una ciocca di capelli che il vento aveva scompigliato. Si chiamava Sally Lockhart; e di lì a quindici minuti avrebbe ucciso un uomo.
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Sally lasciò cadere la lettera e chinò la testa. Tutto si era ridotto a questo, ormai: a un cofanetto pieno di soldi, a una lettera. Piangeva. Gli aveva voluto molto bene. E lui aveva salvato tutto: ci sarebbe stato un futuro, un lavoro per Jim... E avrebbero pagato un detective che cercasse Adelaide. E avrebbero...<br />
« Papà » mormorò.<br />
Oh, ci sarebbero state ancora difficoltà, tantissime. Ma le avrebbe affrontate. Garland&Lockhart!<br />
Raccolse lettera e cofanetto e si avviò alla stazione.
{{NDR|Philip Pullman, ''Il rubino di fumo'', traduzione di Mariarosa Zannini, Salani}}
===''L'ombra del nord''===
====[[Incipit]]====
Nella primavera del 1878, in una bella mattina di sole, il piroscafo ''Ingrid Linde'', fiore all'occhiello della società di navigazione Anglo-Baltic, scomparve nel mar Baltico.<br />
In rotta verso Riga, era salpato da Amburgo con un carico di parti meccaniche e un pugno di passeggeri. La traversata si era svolta senza incidenti: il tempo era mite e buono, e la ''Ingrid Linde'' solida e ben attrezzata.<br />
A un giorno di navigazione da Amburgo, incrociando una goletta che puntava in direzione opposta, aveva scambiato i segnali prescritti; se avesse mantenuto la rotta, due ore dopo sarebbe stata avvisata da un brigantino. A quel punto, però, del piroscafo non c'era più traccia.
====Explicit====
Sally si sedette.<br />
« Prendiamola » esordì. « È perfetta, Charles. Volevo dire anche un'altra cosa. Aspetto un figlio da Fred. Se fosse vivo, a quest'ora saremmo sposati. Vi ho scioccato? No, certo che no. Ecco, l'ho detto. Aspetto un bambino da Fred. Questo, volevo dire ».<br />
Era arrossita. Appoggiò il ritratto sul tavolo, contro la bottiglia del vino. E poi, alzò gli occhi e li vide... Jim, Charles, Webster. Tre volti illuminati da un identico sorriso di trionfo. Come se ''loro'' avessero fatto chissà quale prodezza... Ma guarda un po' che tipi!
{{NDR|Philip Pullman, ''L'ombra del nord'', traduzione di Chiara Arnone, Salani}}
====[[Incipit]]====
In un'assolata mattina dell'autunno 1881 Sally Lockhart era in giardino a guardare la sua bambina giocare e pensava a come tutto filasse a gonfie vele.<br />
Aveva torto, ma non l'avrebbe saputo per venti minuti ancora. L'uomo che doveva comunicarglielo era ancora per la strada, diretto proprio a casa sua. Per il momento Sally era contenta, una sensazione già di per sé bellissima, e ancor più perché sapeva di esserlo, il che era un evento davvero raro: di solito era troppo impegnata per accorgersene.
====Explicit====
{{NDR|Philip Pullman, ''La tigre nel pozzo'', traduzione di Gloria Pastorino, Salani}}
====[[Incipit]]====
====Explicit====
==Note==
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== Altri progetti==
{{interprogetto|w}}
===Opere===
{{Pedia|Queste oscure materie||}}
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{{Pedia|La lama sottile||}}
{{Pedia|Il cannocchiale d'ambra||}}
{{Pedia|Il rubino di fumo||}}
[[Categoria:Scrittori britannici|Pullman]]
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