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'''Giovanni Boine''' (1887 – 1917), poeta e scrittore italiano.
 
*Nella religione positiva [...] l'esperienza individuale si tramuta e si ordina, diventa comune e non conserva più nulla della sua originale natura. (da ''L'esperienza religiosa'')
*La religione positiva è una [[tradizione]], è una dottrina tradizionale ordinata ed organica, è una solenne e compatta istituzione umana: bisogna dissociarla dalla religiosità da cui pare sgorgare e che le è avversa. (da ''L'esperienza religiosa'')
 
==[[Incipit]] de ''Il peccato''==
L’avventura cominciò qualche anno dopo che egli se n’era, finiti gli studi, tornato a casa. Fece molto rumore in paese. La gente aveva avuto fino allora di lui un certo diffidente rispetto come per uno che è d’altra razza che noi: che opina e fa diversamente da noi, che non si cura di noi, ma di cui qualcosa precisamente di male nessuno può dire. Vivendo senza fissa occupazione nell’agio noncurante e discreto di una famiglia di patrizi antichi, i saggi mercanti, i vari ragionieri guadagnadenaro della città dicevano di lui che perdeva il suo tempo. «E che fa? Perde il suo tempo». Le vecchie signore beghine, i fabbriceri ed il parroco sebben si togliesse sempre con rispetto il cappello quando passava il Santissimo (ma c’erano invece in paese gli spiriti forti che lo calcavano fieri e feroci fino agli orecchi); e venisse spesso in chiesa alla messa e ci stesse come si deve serio senza fare alle occhiate e ai segnali colle ragazze in parata (ci van perciò appunto i giovani la domenica in chiesa), sospettavan di lui.
 
==Citazioni su Giovanni Boine==
*Assai più di [[Giovanni Amendola|Amendola]], Boine è stato segnato dalle tematiche moderniste e dalla connessa frequentazione giovanile di testi mistici, avvertibili anche a distanza, pur dentro un atteggiamento nei confronti della fede radicalmente mutato. ([[Giuseppe Langella]])
*L'essenza dello spirito religioso consiste infatti, per lui, nel "sentimento" oscuro dell' "inesauribilità senza dighe dell'essere", nello "sgomento" che s'impadronisce dell'anima davanti all' "immensa ombra che incombe [...] sul mondo [...], che imbeve, che fascia tutte quante le cose", nella percezione, in definitiva, dell'inafferrabilità del mistero della vita, a dispetto degli sforzi compiuti dall'uomo per svelarlo, per sciogierlo, per ridurlo in concetti, per dargli una configurazione distinta e precisa. ([[Giuseppe Langella]])
 
==Bibliografia==
*Giovanni Boine, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/b/boine/index.htm Il peccato, Plausi e botte, Frantumi, Altri scritti]'', a cura di Davide Puccini, Milano, Garzanti, 1983.
*Giovanni Boine, ''L'esperienza religiosa'', ''L'Anima'', ottobre 1911, citato in ''Poesia'', n. 151, giugno 2001.