Percy Bysshe Shelley: differenze tra le versioni

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citazioni
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== Citazioni di Percy Bysshe Shelley ==
*[[Cristo]] non è mai esistito... la caduta dell'uomo, l'intera struttura della superstizione che essa sostiene non può più ottenere il credito dei filosofi. (da una lettera a [[Ralph Wedgwood]] (1766–1837), citato in ''Cronache'', ''Poesia'', n. 193 aprile 2005, Crocetti Editore)
*{{NDR|[[John Keats]]}}'' Egli ha sorpassata l'ombra della nostra notte; | né invidia né calunnia, né odio né pena, | né l'inquietudine che gli uomini a torto chiamano voluttà, possono più toccarlo e torturarlo ancora. | Dal contagio lento della macchia del mondo | egli è salvo...'' (da ''Adonais''; citato in [[Charles Morgan]], ''La fontana'', Arnoldo Mondadori Editore, 1961)
*Il macello d'innocui [[animali]] non può mancare di produrre molto di quello spirito d'insana e spaventevole esultanza per la vittoria acquistata a prezzo del massacro di centomila uomini. Se ne deriva che l'uso del cibo animale sovverte la pace della società umana, e quanto inescusabile è l'ingiustizia e la barbarie contro queste miserande vittime! Esse vengono chiamate in vita artificialmente affinché conducano una breve e miserabile esistenza di schiavitù e pena, abbiano i loro corpi mutilati, i loro sentimenti oltraggiati. (da ''Sul sistema vegetale di dieta'')
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==''The Letters''==
*[[Napoli]], 22 dicembre 1818</br>Mio caro Peacock,</br>la nostra successiva escursione è stata il [[Vesuvio]]. Abbiamo raggiunto Resina {{NDR|Ercolano}} in carrozza. Lì Mary e io siamo montati sui muli, mentre Clare è stata trasportata sulle spalle di quattro uomini, seduta su di una sedia, come un membro del Parlamento che ha vinto le elezioni, e spaventata allo stesso modo, anche se con minor ragione.
*Il [[Vesuvio]], dopo i ghiacciai, è la più impressionante esibizione delle energie della natura che ho mai visto. Non ha la incommensurabile grandezza, la irresistibile magnificenza né, sopra tutto, la radiante bellezza dei ghiacciai; ma possiede tutta la loro caratteristica forza, tremenda e irresistibile. [...] La lava, come il ghiaccio, striscia continuamente con un suono crepitante come quello del fuoco che si spegne.
{{NDR|Percy Bysshe Shelley, ''The Letters'', London 1912}}