Giordano Bruno: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 5:
*Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell'illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la [[paura]] e dimentichiamo che siamo divini, che possiamo modificare il corso degli eventi, persino lo Zodiaco.<ref name=futura>Citato in Giuliana Conforto, ''La futura scienza di Giordano Bruno e la nascita dell'uomo nuovo'', Noesis e Macro Edizioni, 2001.</ref>
*Chi, perciò, consistendo nel luogo e nel [[tempo]], libererà le ragioni delle idee dal luogo e dal tempo, si conformerà agli enti divini. (da ''Le ombre delle idee'', a cura di Antonio Caiazza, Spirali, 1988)
*Con questa [[filosofia]] l'animo mi s'aggrandisse, e me si magnifica l'intelletto. Però, qualunque sii il punto di questa sera ch'aspetto, si la mutazione è vera, io che son ne la notte, aspetto il giorno, e quei che son nel giorno, aspettano la notte. (dal ''Candelaio'', dedica ''a la signora Morgana'')
*È dunque l'universo uno, infinito, inmobile. Una, dico, è la possibilità assoluta, uno l'atto, una la forma o anima, una la materia o corpo, una la cosa, uno lo ente, uno il massimo ed ottimo; il quale non deve posser essere compreso; e però infinibile e interminabile, e per tanto infinito e interminato, e per conseguenza inmobile. (da ''De la causa, principio e uno'')
*Gli uomini più divoti e [[santi]], amatori et exequitori dell'antiqua e nova legge, absolutamente e per particolar privilegio son stati chiamati asini. (da ''Cabala del Cavallo pegaseo'')
*''In tristitia hilaris, in hilaritate tristis''.<ref>Frase posta da Bruno come epigrafe al ''Candelaio''.</ref>
:Nella tristezza ilare, nell'ilarità triste.
*I savii vivono per i pazzi, et i pazzi per i savii. Se tutti fussero signori, non sarebbono saggi, e se tutti pazzi: non sarebbono pazzi. Il mondo stà bene come stà. (dal ''Candelaio'')
*Il [[tempo]] tutto toglie, e tutto dà; ogni cosa si muta, nulla si annichila. (dal ''Candelaio'', dedica ''a la signora Morgana'')