Henry James: differenze tra le versioni

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Aggiunto incipit "L'angolo allegro"
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====Bruno Oddera====
In una luminosa giornata di maggio dell'anno 1868, un gentiluomo era comodamente adagiato sul grande divano circolare che, in quel periodo, occupava il centro del Salon Carré, nel MusepMuseo del Louvre. Questa comoda ottomana è stata in seguito tolta, con vivissimo rincrescimento di tutti gli appassionati di belle arti dalle ginocchia un po' deboli; ma il signore in questione si era tranquillamente impadronito del punto più soffice e, con il capo arrovesciato all'indietro e le gambe allungate, stava contemplando la bellissima Madonna del Murillo sorretta dalla luna, e si godeva appieno la propria posizione.
 
===Citazioni===
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*Se non fossi venuto a [[Roma]], non mi sarei mai innalzato, e se non mi fossi innalzato, non sarei caduto. (p. 384)
 
==[[Incipit]] di ''Lealcune ali della colomba''opere==
===''L'Angolo Allegro''===
«Tutti mi chiedono che cosa ''penso'' di ogni cosa» disse Spencer Brydon «e io per rispondere faccio del mio meglio, usando un tono evasivo, eludendo il problema, scoraggiandoli con le mie stupidaggini. In verità» aggiunse «a nessuno potrebbe interessare la mia opinione poiché, anche se riuscissi a rispondere con prontezza a domande così sciocche su problemi così vasti, i miei ''pensieri'' sarebbero sempre strettamente correlati a me e alla mia esistenza.» Stava parlando con Miss Staverton. Da almeno un paio di mesi cercava ogni pretesto per potere conversare con lei.
 
===''Le ali della colomba''===
Aspettava, Kate Croy, che suo padre rincasasse, ma egli la faceva attendere in modo incomprensibile, e c'erano momenti in cui la ragazza presentava a se stessa, nello specchio sul caminetto, un viso addirittura impallidito dall'irritazione che l'aveva portata al punto di andarsene senza vederlo. A quel punto però era rimasta; cambiando posto, muovendosi dal logoro divano alla poltrona ricoperta di una stoffa lucida che dava l'impressione – l'aveva provata – dello scivoloso e insieme dell'appicicaticcio. Aveva guardato le stampe giallastre sulle pareti e l'unica rivista dell'anno prima che insieme con un lumetto di vetro colorato e uno sgualcito centrino bianco lavorato coi ferri cooperava a ravvivare l'effetto del tappeto violaceo sulla tavola principale; soprattutto, di tanto in tanto, aveva fatto una breve sosta sul balconcino a cui si accedeva dalle due porte-finestre.
 
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*Henry James, ''L'americano'' (''The American''), a cura di Pietro Pignata, TEA, Torino 1988.
*Henry James, ''L'americano'' (''The American''), traduzione di Bruno Oddera, introduzione di Guido Fink, TEN, Roma 1993.
*Henry James, ''L'Angolo Allegro'', traduzione di Adria Tissoni, in "Il colore del male. I capolavori dei maestri dell'horror", a cura di David G. Hartwell, Armenia Editore, 1989. ISBN 8834404068
*Henry James, ''Ritratto di signora'', traduzione di Carlo e Silvia Linati, Einaudi, 1976.
*Henry James, ''Roderick Hudson'', traduzione di Margherita Guidacci, Cappelli, 1960.