Giordano Bruno: differenze tra le versioni

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*Chi, perciò, consistendo nel luogo e nel [[tempo]], libererà le ragioni delle idee dal luogo e dal tempo, si conformerà agli enti divini. (da ''Le ombre delle idee'', a cura di Antonio Caiazza, Spirali, 1988)
*È dunque l'universo uno, infinito, inmobile. Una, dico, è la possibilità assoluta, uno l'atto, una la forma o anima, una la materia o corpo, una la cosa, uno lo ente, uno il massimo ed ottimo; il quale non deve posser essere compreso; e però infinibile e interminabile, e per tanto infinito e interminato, e per conseguenza inmobile. (da ''De la causa, principio e uno'')
*Gli uomini più divoti e [[santi]], amatori et exequitori dell'antiqua e nova legge, absolutamente e per particolar privilegio son stati chiamati asini. (da ''Cabala del Cavallo pegaseo'')
*I savii vivono per i pazzi, et i pazzi per i savii. Se tutti fussero signori, non sarebbono saggi, e se tutti pazzi: non sarebbono pazzi. Il mondo stà bene come stà. (dal ''Candelaio'')
*Il [[tempo]] tutto toglie, e tutto dà; ogni cosa si muta, nulla si annichila. (dal ''Candelaio'', dedica ''a la signora Morgana'')
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==Citazioni su Giordano Bruno==
*L' esperienza umana e intellettuale del filosofo [{{NDR|Bruno]}}, infatti, testimonia che la conquista del sapere e il diritto alla parola è frutto di una battaglia quotidiana, di un rigoroso impegno, di un forte sacrificio. E proprio per difendere la sua filosofia dell'[[infinito]] e il suo amore disinteressato per la conoscenza, il Nolano non ha mai esitato a scontrarsi con potenti avversari nelle corti e nelle aule universitarie di molte città europee, rinunciando, volta per volta, a privilegi e a onori. Fino a concludere la sua esistenza, come la farfalla degli Eroici furori, nella luce di un rogo. Ma tra quelle fiamme, alimentate da una feroce [[intolleranza]], Bruno, da uomo [[libero]], ha scritto una delle pagine più eloquenti della sua filosofia. ([[Nuccio Ordine]]<ref>Dal [http://archiviostorico.corriere.it/2004/gennaio/09/Bruno_non_era_una_spia_co_9_040109087.shtml ''Corriere della Sera'', 9 gennaio 2004''].</ref>)
*Lei {{NDR|[[Corrado Augias]]}} ha ricordato Giordano Bruno, un filosofo al quale mi sento vicino, soprattutto per la sua concezione della natura come ''natura naturans'', come ''optima deitas''. Che cosa le devo dire? Se veramente c'è Dio, se veramente c'è la vita eterna, allora Giordano Bruno, che ha dato la vita per amore della verità, che non ha rinnegato i risultati cui era giunto con il suo potente lavoro intellettuale (alcuni dei quali oggi vengono accolti persino da autorevoli rappresentanti della Chiesa istituzionale, come da lei ricordato), se veramente ci sono il regno di Dio e la vita eterna, allora Giordano Bruno ne fa sicuramente parte, quelli che l'hanno ucciso (fra cui papa Clemente VII e il cardinale Bellarmino) non lo so. Anche se Roberto Bellarmino è stato dichiarato santo. ([[Vito Mancuso]])