Daniel Picouly: differenze tra le versioni

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Aggiunti incipit, bibliografia
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Il ragazzino rimpiange di essere entrato in quella taverna all'inizio di rue de la Monnaie. Ma è tardi e aveva bisogno di un po' di acqua e di una scodella per far bere la fottuta pozione al dannato cagnolino.
 
===''L'ultima estate''===
{{NDR|Daniel Picouly – ''Il Ragazzo leopardo'' – Edizioni Ponte alle Grazie, traduzione di Fabrizio Ascari}}
Patapumfete!<br />
Cado all'indietro. I miei occhi fanno tilt. Un pezzo di azzurro mi passa tra le gambe. Che ci fa lì, il cielo? Non è quello il suo posto. E i miei piedi nudi tra i rami del fico. È normale? Mi fioriranno gli alluci. Petali caffellatte. Non molto serio, come mazzo... Attento, figliolo! Qui tutto cresce da sé. Non sei in un posto qualsiasi. Sei a Fort de l'Eau. Il giardino del paradiso! Bell'accoglienza. Capisco che Adamo ed Eva se ne siano andati. Il giardino del paradiso. Di solito è così. Ma oggi l'aria è pesante. Eppure non c'è scirocco... La prova, figliolo: pianti qui una scarpa di corda e ti spunta un paio di stivali da cavallerizzo... Figuriamoci! Ho provato sulla spiaggia con le mie infradito. Non ho trovato niente, né gli stivali né il cavallo. In questo paese tutti esagerano.
 
===''La luce della follia''===
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Il pienone di mezzogiorno. Un inferno al banco e in sala. La ressa, l'abboffata, e il chiasso a più non posso. Una gara a chi strilla, smandibola e sforchetta di più. Un brulicame cotto a pressione. Da non ritrovarci i propri denti di dietro, ammesso di averli ancora. Qui, a ciascuno la sua piccola fetta: un'ora da imbottire come un naso. Sniffa a tutto menu. La carta per i prìncipi. Ci si rimpinza la pancia e verrebbe da ruttare a bocca aperta ogni amarezza. Ma è già ora di sgombrare. Le sedie restano umidicce, le tovaglie fan fagotto al di sopra delle teste... Caldo lassù!... Le due cameriere s'infilano nella calca. Gli uomini si accalcano, per concedersi una dolcezza al passaggio... Una sfiorata di fortuna. Come un calvados non segnato sul conto dal padrone. Scioglie i grassi e lubrifica il commercio.
 
===''La tredicesima morte del Cavaliere''===
{{NDR|Daniel Picouly – ''Il Ragazzo leopardo'' – Feltrinelli, traduzione di Annamaria Ferrero}}
<center>''Parigi, 18 maggio 1799, al n. 11 di rue de Chartres''</center>
Confinato nell'oscurità della camera, l'uomo osserva il sangue denso che gli cola dal sesso. Sangue nero. Una candela a stento illumina il vaso da notte che tiene in mano come una ciotola. L'uomo è nudo, alto cinque piedi e sei pollici. È il Cavaliere di Saint-George. Forse ha cinquantaquattro anni, e la Storia non gli concede più di una ventina di giorni da vivere.<br>
Un incubo l'ha destato di soprassalto. Sempre lo stesso. Un sogno bizzarro, attraversato da due donne. Un sogno che lo assale ogni notte da qualche tempo, gli sconvolge il corpo e lo lascia febbricitante sul suo letto, con la pelle che scotta e una lama conficcata nel basso ventre. La lama di una spada. Quella di uno schermidore sconosciuto con cui si batte senza saperne il perché. Un avversario feroce e determinato, dalla mano viva, dal ferro intraprendente, dal fiato inesauribile. Si avventa su di lui senza tregua, lo fa vacillare, lo sopraffa, lo stringe al muro. Un muro vuoto su cui è tracciata una riga con il gesso bianco.<br>
 
===''L'ultimaPaulette estatee Roger''===
<div align=right>''5 novembre 1943''</div>
Patapumfete!<br />
Mi spingono attraverso la carlinga. Il paracadute mi sfonda le scapole, mi aggrappo ai tubolari. Mi fanno mollare la presa. Mi tirano. Il portello dell'aereo è aperto. Una stupida bocca spalancata. Lasciatemi. Non voglio buttarmi. È un suicidio, questa missione. Ci rinuncio. Che idea! Farsi paracadutare, un 5 novembre 1943, sulla storia d'amore dei propri genitori. In piena guerra. In piena Francia occupata. Non ce la farò mai. Non alla mia età.<br>
Cado all'indietro. I miei occhi fanno tilt. Un pezzo di azzurro mi passa tra le gambe. Che ci fa lì, il cielo? Non è quello il suo posto. E i miei piedi nudi tra i rami del fico. È normale? Mi fioriranno gli alluci. Petali caffellatte. Non molto serio, come mazzo... Attento, figliolo! Qui tutto cresce da sé. Non sei in un posto qualsiasi. Sei a Fort de l'Eau. Il giardino del paradiso! Bell'accoglienza. Capisco che Adamo ed Eva se ne siano andati. Il giardino del paradiso. Di solito è così. Ma oggi l'aria è pesante. Eppure non c'è scirocco... La prova, figliolo: pianti qui una scarpa di corda e ti spunta un paio di stivali da cavallerizzo... Figuriamoci! Ho provato sulla spiaggia con le mie infradito. Non ho trovato niente, né gli stivali né il cavallo. In questo paese tutti esagerano.
Non cinque anni prima d'esser nato.
 
==Bibliografia==
{{NDR|Daniel Picouly – ''L'ultima estate'' – Feltrinelli, traduzione di Yasmina Melaouah}}
{{NDR|*Daniel Picouly, ''Il Ragazzo leopardo'' – Edizioni Ponte alle Grazie, traduzione di Fabrizio Ascari}}, Edizioni Ponte alle Grazie.
{{NDR|*Daniel Picouly, ''L'ultima estate'' – Feltrinelli, traduzione di Yasmina Melaouah}}, Feltrinelli.
{{NDR|*Daniel Picouly, ''IlLa Ragazzoluce leopardodella follia'' – Feltrinelli, traduzione di Annamaria Ferrero}}, Feltrinelli.
*Daniel Picouly, ''La tredicesima morte del Cavaliere'', traduzione di Fabrizio Ascari, Ponte alle Grazie, 2004. ISBN 887928732X
*Daniel Picouly, ''Paulette e Roger'', traduzione di Francesco Bruno, Ponte alle Grazie, 2002. ISBN 8879285645
 
== Altri progetti==
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