Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena: differenze tra le versioni

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*Se soltanto il popolo si rendesse conto di quanto è diventata grande nella disgrazia, dovrebbe riverirla e amarla invece di credere a tutte le cattiverie e le menzogne che sono state messe in giro dai suoi nemici. ([[Luigi XVI di Francia]])
*Una donna che non aveva se non gli onori senza il potere, una principessa straniera, il più sacro degli ostaggi, trascinarla dal trono al patibolo, attraverso ogni sorta d'oltraggi, vi è in ciò qualcosa di peggio del regicidio. ([[Napoleone Bonaparte]])
*Nella Storia, in cui ella può trovare tante somiglianze tra il passato e il presente, e la prova che molte rivoluzioni furono parallele a altre rivoluzioni, un personaggio la ossessiona: la Regina Maria Antonietta. Tutti i libri su di lei, quello di Monsieur Lenôtre in particolare, l'interessano e la commuovono profondamente.<br>Si è spesso cercato delle somiglianze tra i ritratti della regina e dell'[[Eugenia de Montijo|Imperatrice]]. Tutt'al più si potrebbe osservare una somiglianza nell'espressione, indefinibile, sorridente e triste, nella forma del personale, nella flessuosa lunghezza del collo e nella snellezza della vita, esagerata ancor di più, nell'una dai paniers, nell'altra dalla crinolina. Ma l'insieme dei tratti della regina è più altezzoso. Il naso aquilino, l'occhio un po' rotondo per cui il fascino doveva essere soprattutto nello sguardo, il mento volitivo, le labbra imbronciate che, nella giovinezza si fondevano così armoniosamente, si sarebbero accentuate troppo nella vecchiaia. La regina era graziosa. L'Imperatrice è bella, anche l'età non ha potuto toglierle che la giovinezza, non ha toccato i lineamenti: la bellezza merita sempre il tempo presente. ([[Lucien Daudet]])
*Capricciosa, prepotente, sventata, non era mai stata popolare. Ora aveva perso anche la pàtina di frivola gaiezza un po' perché non ne aveva più l'età, un po' perché proprio in questa emergenza la sorte l'aveva colpita portandole via il primogenito, erede al trono. Bruscamente richiamata da quella sventura alla realtà, vi reagiva con puntigliosa acredine. ([[Indro Montanelli ]])
*La figlia dell'Imperatrice era una ragazza piacente, ma non bella. Colpivano i suoi tratti imperiosamente asburgici e quello ''charme'' che emana dalla consapevolezza di un rango assoluto. Non alta, la sicurezza e la grazia con cui si muoveva, il busto eretto, il volto composto, lo sguardo penetrante di chi è destinato a comandare, slanciavano la sua figura. Sulla carnagione bianca si estendeva un impercettibile velo rosa che, senza eclissarle, ombreggiava le efelidi. Gli occhi celesti erano il connotato più notevole dell'intera fisionomia, enfatizzato da una folta capigliatura bionda, infiammata qua e là da ciocche tizianesche. Colpiva anche la mobilità della sua bocca, o, piuttosto, delle labbra, che ora si serravano in una smorfia di severa determinazione, ora si dischiudevano al sorriso più aperto e benevolo, mai confidenziale. C'era già in lei, nonostante fosse appena uscita dalla pubertà, il segno della stirpe, di cui la madre fu l'incarnazione più maestosa. ([[Roberto Gervaso]])