Ludwig Feuerbach: differenze tra le versioni

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*Il concetto di specie scomparve col cristianesimo, e con esso il significato della vita di specie. È – questa – una nuova conferma di ciò che abbiamo asserito osservando che il cristianesimo non ha in sé il principio della cultura.
*Dio è amore significa che il cuore è il Dio dell'uomo. (da ''L'essenza del cristianesimo'', Ponte alle Grazie, Firenze 1994. A cura di Fabio Bazzani)
*Quando la [[morale]] viene fondata sulla teologia e il [[diritto]] su un’autorità divina, le cose più immorali, più ingiuste e più vergognose possono avere il loro fondamento in [[Dio]] e venir giustificate.
*Porre alcunché in [[Dio]], o derivare alcunché da Dio, null’altro significa che sottrarlo al controllo della [[ragione]], significa porre alcunché come indubitabile, come inviolabile, come santo, senza volerne spiegare il perché.
 
{{NDR|Ludwig Feuerbach, ''L'essenza del cristianesimo'', traduzione di Camilla Cometti, Feltrinelli, Milano 1994.}}
 
 
==''L'essenza della religione''==
*Il senso di dipendenza dell’uomo è il fondamento della [[religione]]; ma l’oggetto di questo sentimento, ciò da cui l’uomo dipende e si sente dipendere, non è altro, in origine, che la [[natura]]. La natura è l’oggetto primo, originario della religione, come dimostra ad usura la storia di tutte le religioni e di tutti i popoli.
*[[Religione]] significa riconoscere ciò che io sono, prenderne atto. Ma, anzitutto, io non sono un essere che possa esistere senza luce, senz’aria, senz’acqua, senza terra, senza cibo, indipendentemente dalla [[natura]].
*È una pura fantasia che l’uomo abbia potuto elevarsi al di sopra dello stato animale solo grazie alla provvidenza, all’assistenza di esseri “sovrumani” – dei, spiriti, geni, angeli.
*Gli [[animali]] sono stati per l’uomo esseri indispensabili, necessari; da loro dipendeva la sua esistenza umana; ma ciò da cui dipende la vita, l’esistenza dell’uomo, è, per lui, [[Dio]].
*L’essere divino che si rivela nella natura non è altro che la natura stessa, che si rivela, si presenta e si impone all’uomo come un essere divino.
 
*Il mondo non ci è dato attraverso il pensiero, il pensiero, almeno, metafisico e iperfisico che astrae dal mondo reale e ripone in questa astrazione la sua vera, suprema essenza; ci è dato attraverso la vita, l’intuizione, i [[sensi]].
*La variabilità della natura, soprattutto nei fenomeni che più fanno sentire all’uomo la sua dipendenza da essa, è la ragione principale per cui essa gli appare come un essere umano, dotato di volontà, ed è oggetto della sua venerazione religiosa.
 
{{NDR|Ludwig Feuerbach, ''L'essenza della religione'', a cura di Anna Marietti Solmi, Einaudi, Torino 1972.}}
 
 
==Citazioni su Ludwig Feuerbach==