Winston Churchill: differenze tra le versioni

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agiunta citazione; spostate citazioni da Citazioni a La seconda guerra mondiale; spostata citazione da Senza fonte a Mussolini
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*{{NDR|Dopo la fucilazione di [[Gian Galeazzo Ciano]]}} I veri furfanti sono di un'altra stoffa.<ref name=Pav>Citato in Paolo Pavolini, 1943, la caduta del fascismo – 1, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1973.</ref>
*Il fattore centrale della politica sovietica era la paura [...] Mosca temeva la nostra amicizia più della nostra inimicizia [...] La forza crescente dell'Occidente avrebbe rovesciato questo stato di cose, inducendoli a temere la nostra inimicizia più della nostra amicizia, e quindi a cercare la nostra amicizia. (1950; citato in [[John Lukacs]], ''Democrazia e populismo'', traduzione di Giovanni Ferrara degli Uberti, Longanesi, 2006, p. 186)
*In guerra risoluzione, nella sconfitta sfida, nella vittoria magnanimità, in pace buona volontà.<ref name=Storm>Citato in ''The second Worl War'', 1° volume: ''The Gathering Storm'', (1948), ''Moral of the Work'', Ed. Cassel – London</ref>
*L'epoca della procrastinazione, delle mezze misure, del mitigare, degli espedienti inutili, del differire sta giungendo alla fine. Ora stiamo entrando nell'epoca dove ogni azione causa conseguenze. (dal discorso alla House of commons del 12 novembre 1936; citato anche in [[Al Gore]], ''Una scomoda verità'')
*L'ottava armata avanza su [[Tripoli]], valanga di ferro, di fuoco e di speranza. (da Radio Londra)<ref name=Pav></ref>
*La [[democrazia]] è più vendicativa dei Gabinetti. Le guerre tra i popoli saranno più orribili di quelle tra i re. (da un discorso del 1901 al Parlamento inglese)<ref>John Lukacs, ''Churchill - Visionario Statista Storico'', p. 13</ref>
*La massima del popolo inglese è: ''Business as usual'' {{NDR|Affari come sempre}} (dal ''discorso alla Guildhall'' del 9 novembre 1914)
*La [[Russia]] è stata ibernata in un inverno indefinito di subumana dottrina e di sovrumana tirannide. (da ''Dopoguerra'', a proposito dell'affermarsi della rivoluzione bolscevica. <ref>John Lukacs, ''Churchill - Visionario Statista Storico'', p. 120</ref>)
*{{NDR|Al presidente americano [[Franklin Delano Roosevelt]]}} La sostituzione di [[Pietro Badoglio|Badoglio]] con questo gruppo di vecchi e famelici politicanti è, credo, un grande disastro; dal momento in cui, sfidando il nemico, Badoglio ci ha consegnata sana e salva la flotta, egli è stato per noi un utile strumento. Era inteso, credo, che egli sarebbe dovuto rimanere al suo posto... (citato in ''Corriere della Sera'', 9 febbraio 2010)
*Mai nell'ambito dei conflitti umani, così tanto fu dovuto da tanti a tanto pochi. {{NDR|a proposito della battaglia d'Inghilterra dell'estate 1940}} (da un discorso alla Camera dei Comuni)<ref>Winston Churchill, ''The Second World War'', Volume 4 ''The Commonwelth alone'', 1° capitolo ''The battle of Britain'', ed. Cassel & Co.</ref>
*Meglio fare le notizie che riceverle; meglio essere un attore che un critico. (da ''The Story of the Malakand Field Force'', 1898)
*Nessuno può garantire il successo in [[guerra]], può solo meritarlo. (da ''Storia della Seconda guerra mondiale'')
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*Non siamo un popolo giovane con un passato innocente e una piccola eredità. Ci siamo accaparrati [...] una quota assolutamente sproporzionata dei beni e dei traffici mondiali. Abbiamo tutti i territori che vogliamo, e la nostra pretesa di essere lasciati in pace a godere di possedimenti vasti e splendidi, acquisiti principalmente con la violenza, mantenuti in gran parte con la forza, in molti casi sembra agli altri più irragionevole che a noi. (da un discorso al parlamento, prima della [[prima guerra mondiale]]; citato in Chomsky 2004, p. 33)
*Potevano scegliere fra il disonore e la [[guerra]]. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra. {{NDR|riferendosi agli accordi di Monaco di Baviera del 29-30 settembre 1938}} (citato in G. Sabbatucci e V. Vidotto, ''Il mondo contemporaneo'', Laterza, 2006, p. 373)
*Se [[Hitler]] invadesse l'inferno io farei quanto meno un rapporto favorevole al diavolo alla Camera dei Comuni. (frase detta al proprio segretario privato, John Colville, poco prima del discorso alla BBC delle ore 21 del 21 giugno 1941 <ref>Da ''The second world war'', Volume V ''Germany Drives East'', 20° capitolo ''The Soviet Nemesis'', Cassel & Company LTD, Londra, 1964, p. 337.</ref>)
*Sfuggiremo all'assurdità di far crescere un pollo intero, solo per mangiarne il petto o l'ala, facendo crescere queste parti separatamente in un ambiente adatto. (da ''Fifty Years Hence'', ''The Strand Magazine'', dicembre 1931)
*Si pone la questione: che cosa succederà quando anche loro {{NDR|L'Unione Sovietica}} avranno la bomba atomica e ne avranno accumulate un bel po'? Potete giudicarlo da voi considerando ciò che sta avvenendo oggi. Se sono capaci di tanto in periodi di magra, che cosa faranno in momenti di abbondanza? Se, mese dopo mese, sono capaci di continuare nella loro opera di disturbo e di vessazione nei confronti del mondo, fiduciosi che noi, inibiti dalle nostre convinzioni cristiane ed altruistiche, non useremo questo strano nuovo potere contro di loro, ditemi voi, che cosa faranno nel momento in cui saranno anch'essi in possesso di una grande quantità di bombe atomiche? <ref>Da un discorso dell'ottobre 1948 citato da [[Henry Kissinger]] in ''Gli anni della Casa Bianca'', pag. 63</ref>
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*Il signor Mussolini è il più grande legislatore fra i viventi. (1933<ref>Citato in Richard Lamb, ''Mussolini e gli inglesi'', pag. 108, con ampio dettaglio di riferimenti documentali.</ref>)
*L'Italia […] è retta da un governo che, sotto la sicura guida del signor Mussolini, non arretra di fronte alle logiche conseguenze della realtà economica e ha il coraggio di imporsi i correttivi finanziari indispensabili per stabilizzare la ripresa del paese.<ref>Dal comunicato emesso dopo l'accordo conclusivo di Londra del 28 gennaio 1926, con il quale la Gran Bretagna riduceva in modo massiccio i debiti che l'Italia aveva contratto con lei nel corso della prima guerra mondiale. Allora Churchill era Cancelliere delle Scacchiere, carica equivalente al nostro Ministro delle finanze. Citato in Richard Lamb, ''Mussolini e gli inglesi'', pag. 125.</ref>
*Non nego che egli {{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} sia un grande uomo.)<ref>John Lukacs, ''Churchill - Visionario Statista Storico'', p. 129</ref>
*{{NDR|A [[Benito Mussolini|Mussolini]]}} Se fossi stato un italiano, sono sicuro che avrei dato la mia entusiastica adesione alla Vostra vittoriosa lotta contro gli appetiti e le passione bestiali del leninismo... L'Italia ci ha offerto l'antidoto necessario al [[veleno]] russo. D'ora in poi nessuna grande nazione sarà priva dei mezzi decisivi per proteggersi contro la crescita del cancro bolscevico. (1927: citato in George Orwell, ''Chi sono i criminali di guerra?'', in ''Tra sdegno e passione'', p. 369)
*Se io fossi italiano sarei stato con voi {{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} fin dal principio [...] il vostro movimento ha reso un servigio al mondo intero. (nel 1927, ai giornalisti nel corso di una sua visita a [[Roma]]<ref>Citato in Richard Lamb, ''Mussolini e gli inglesi'', pag. 108</ref>)
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*Nessun [[problema]] può essere risolto congelandolo.
*Non c'è niente di più esilarante che l'esser preso di mira senza [[successo]].
*Non nego che egli {{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} sia un grande uomo.
*Per quanto possa esser bella la strategia, occasionalmente si dovrebbe poter guardare ai risultati.
*Prima siamo noi a dare forma agli edifici, poi sono questi a dare forma a noi.
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*I governi ed i popoli non sempre prendono decisioni razionali. Talvolta essi prendono decisioni pazzesche, oppure alcuni popoli impongono a tutti gli altri di seguirli nella loro follia. <ref>Detto a proposito dell'attacco giapponese alla base americana di Pearl Harbor il 7 dicembre 1941. Vedi ''op. cit'', Ed. Cassel & Co, Volume 6°, ''War Comes to America'', pag. 206</ref>
*Il governo del mondo deve essere affidato a nazioni soddisfatte, che per se stesse non vogliano più di quanto già hanno. Se il governo del mondo si trovasse nelle mani di nazioni affamate, saremmo sempre in pericolo. Ma nessuno di noi ha alcun motivo per cercare qualcosa di più. La pace sarà mantenuta da popoli che vivranno a modo loro senza alcuna ambizione. La nostra potenza ci ha posti al di sopra degli altri. Siamo come ricchi che vivono in pace nelle loro case. (Ed. Houghton Mifflin, London, 1951, vol. V, p. 382; citato in Noam Chomsky, ''Pirati e imperatori. Reagan, Bush I, Bush II: la guerra infinita al terrorismo'' (2002), traduzione di Pino Modola, Marco Tropea Editore, 2004. ISBN 9788843804276, p. 33)
*In guerra risoluzione, nella sconfitta sfida, nella vittoria magnanimità, in pace buona volontà.<ref name=Storm>Citato in ''The second Worl War'', 1° volume: ''The Gathering Storm'', (1948), ''Moral of the Work'', Ed. Cassel – London</ref>
*La Repubblica di Weimar, con i suoi simboli ed incoraggiamenti progressisti, era vista come un'imposizione del nemico. Essa non poteva ottenere la lealtà e catturare l'immaginazione del popolo tedesco. Per un momento {{NDR|il popolo tedesco, N.di R.}} cercò di si aggrapparsi come per disperazione al vecchio Maresciallo Hindemburg. Dopo di che potenti forze andarono alla deriva, si aprì un vuoto e dopo breve tempo in questo vuoto avanzò a grandi passi un maniaco dalla genialità feroce, il deposito e l'espressione del più virulento odio che abbia mai corroso il petto umano — il [[Adolf Hitler|caporale Hitler]]<ref>Ed. Cassel & Co, Volume I ''The gathering storm'', 1° capitolo ''The Folies of the Victors, 1919 &ndash; 1929''</ref>
*Mai nell'ambito dei conflitti umani, così tanto fu dovuto da tanti a tanto pochi. {{NDR|a proposito della battaglia d'Inghilterra dell'estate 1940}} (da un discorso alla Camera dei Comuni)<ref>Winston Churchill, ''The Second World War'', Volume 4 ''The Commonwelth alone'', 1° capitolo ''The battle of Britain'', ed. Cassel & Co.</ref>
*Si può quasi dire: Prima di Alamein non avevamo mai vinto, dopo Alamein non perdemmo più. <ref>Ed. Cassel & Co, Volume 8 ''Victory in Africa'', 10° capitolo ''The battle of Alamein''</ref>
*Questo genio diabolico {{NDR|Hitler}} emerso dagli abissi della miseria, infiammato dalla sconfitta, divorato da odio e spirito di vendetta ed ossessionato dal suo disegno di fare di quella tedesca la razza dominante dell'Europa e forse del mondo intero. <ref>Ed. Cassel & Co, Vol I ''The gathering Storm'', Cap. 14° ''Mr. Eden at Foreign Office. His resignation''</ref>
*Se [[Hitler]] invadesse l'inferno io farei quanto meno un rapporto favorevole al diavolo alla Camera dei Comuni. (frase detta al proprio segretario privato, John Colville, poco prima del discorso alla BBC delle ore 21 del 21 giugno 1941 <ref>DaEd. ''TheCassel second& worldCompany war''LTD, Volume V, ''Germany Drives East'', 20° capitolo ''The Soviet Nemesis'', Cassel & Company LTD, Londra, 1964, p. 337.</ref>)
 
==Citazioni su Winston Churchill==
*Churchill preferiva fare la storia piuttosto che scriverla. (Maurice Ashley, ''Churchill as historian''<ref>Citato da John Lukacs, ''Churchill - Visionario Statista Storico'', p.116</ref>)
*Durante la II Guerra Mondiale, qualcuno annunciò a Winston Churchill che il gerarca nazista [[Rudolf Heß|Rudolf Hess]] si era gettato col paracadute in Scozia ed era stato catturato. «Le spiace se ne parliamo più tardi?» chiese Churchill. «Adesso stiamo assistendo a un film dei [[fratelli Marx]]». ([[Earl Wilson]])
*L'episodio «nuovo» che preferisco riguarda Winston Churchill, uomo preparatissimo anche in fatto di storia. Nel 1944 convocò il comandante supremo, generale Dwight Eisenhower, e i suoi ufficiali, per decidere la data dello storico sbarco. Dopo il pranzo nella residenza di campagna del primo ministro, ai Chequers nel Buckinghamshire, Churcill stava sorseggiando un brandy. Chinandosi in avanti, chiese: «Signori, quando si comincia?». ([[Cornelius Ryan]])