Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena: differenze tra le versioni

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*Se soltanto il popolo si rendesse conto di quanto è diventata grande nella disgrazia, dovrebbe riverirla e amarla invece di credere a tutte le cattiverie e le menzogne che sono state messe in giro dai suoi nemici. ([[Luigi XVI di Francia]])
*La figlia dell'Imperatrice era una ragazza piacente, ma non bella. Colpivano i suoi tratti imperiosamente asburgici e quello ''charme'' che emana dalla consapevolezza di un rango assoluto. Non alta, la sicurezza e la grazia con cui si muoveva, il busto eretto, il volto composto, lo sguardo penetrante di chi è destinato a comandare, slanciavano la sua figura. Sulla carnagione bianca si estendeva un impercettibile velo rosa che, senza eclissarle, ombreggiava le efelidi. Gli occhi celesti erano il connotato più notevole dell'intera fisionomia, enfatizzato da una folta capigliatura bionda, infiammata qua e là da ciocche tizianesche. Colpiva anche la mobilità della sua bocca, o, piuttosto, delle labbra, che ora si serravano in una smorfia di severa determinazione, ora si dischiudevano al sorriso più aperto e benevolo, mai confidenziale. C'era già in lei, nonostante fosse appena uscita dalla pubertà, il segno della stirpe, di cui la madre fu l'incarnazione più maestosa. ([[Roberto Gervaso]])
*Capricciosa, prepotente, sventata, non era mai stata popolare. Ora aveva perso anche la pàtina di frivola gaiezza un po' perché non ne aveva più l'età, un po' perché proprio in questa emergenza la sorte l'aveva colpita portandole via il primogenito, erede al trono. Bruscamente richiamata da quella sventura alla realtà, vi reagiva con puntigliosa acredine. ([[Indro Montanelli ]])
 
== Note ==