Caccia: differenze tra le versioni

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*L'esistenza di una [[donna]] molto carina somiglia a quella d'una lepre il giorno dell'apertura della caccia. ([[Paul Morand]])
*La caccia, in quanto forma archetipica del grande gioco del «catturare e nascondere», è una faccenda seria; non tollera nient'altro. Argo ha cento occhi ed ''una sola'' meta. ([[Ernst Jünger]])
*La caccia non è una forma naturale della lotta per l'esistenza, ma un ritorno volontario allo stato selvaggio, con questa differenza: che la caccia era una occupazione naturale per l'uomo primitivo, mentre questa occupazione nell'uomo moderno civilizzato non fa che esercitare e sviluppare in lui istinti bestiali, che la coscienza riprova, e che teoricamente la nostra civiltà vorrebbe aboliti. ([[Lev Tolstoj]])
*La [[felicità]] non accompagna mai né la potenza né il genio né la [[bellezza]], benché questi tre doni siano i più desiderati dalle creature umane. Eppure la felicità è uno dei [[sogno|sogni]] più comuni degli uomini e molti credono conseguirla attraverso quei tre beni che invece la fanno impossibile. E siccome la felicità può essere difficilmente ottenuta dai deformi, dagli imbecilli e dai deboli risulta chiaramente che la ''chasse au bonheur'' che, secondo Stendhal, era la grande occupazione della vita, equivale alla caccia del liocorno o della fenice. ([[Giovanni Papini]])
*La mia grande [[passione]] per la caccia deriva della grande passione che nutro per gli [[animali]]. Mi piace la [[natura]], soprattutto la natura umana, che è la più paradossale di tutte. E la caccia esprime questo paradosso della condizione umana. ([[Guillermo Arriaga]])
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*Una ventina di anni fa ero un buon cacciatore e andavo molto spesso a caccia. Avevo due cani, un bracco tedesco e un setter, e, cominciando all'alba e finendo a sera, su e giù per i canaloni, i cani erano stanchissimi. Ritornando a casa dai contadini, la prima cosa che facevamo era da dare da mangiare ai cani e gli veniva dato un catino di zuppa, che forse bastava per cinque. Una volta vidi entrare un piccolo [[gatto|gattino]], così magro, affamato, debole. Aveva una gran paura, e si avvicinò piano piano. Guardò ancora i cani, fece un miagolio e appoggiò una zampina al bordo del catino. Il bracco tedesco gli dette un colpo lanciando il gattino a tre o quattro metri, con la spina dorsale rotta. Questo episodio mi fece molta impressione. Ecco, noi {{NDR|L'ENI}} siamo stati il gattino, per i primi anni… ([[Enrico Mattei]])
*Vista ch'ebbe la guida, – maledetto! – disse tra sé: – che tu m'abbia a venir sempre tra i piedi, quando meno ti vorrei! – Data poi un'occhiata in fretta a Renzo, disse, ancora tra sé: – non ti conosco; ma venendo con un tal cacciatore, o [[cane]] o [[lepre]] sarai: quando avrai detto due parole ti conoscerò. – Però, di queste riflessioni nulla trasparve sulla faccia dell'[[oste]]. ([[Alessandro Manzoni]])
 
===[[Lev Tolstoj]]===
*Il cacciatore [...] non una volta, per caso, ma sempre egli soffoca in sé il prezioso sentimento della pietà. È poco probabile che fra i cacciatori se ne trovi uno che non provi, almeno per una volta, un principio di pietà per una delle sue vittime, ma che pure ogni volta non cerchi di respingere un tal sentimento considerandolo come una debolezza. Ed è così che è schiacciato il bocciolo appena schiuso della pietà, da cui potrebbe germogliare e fiorire quel sentimento più elevato e più perfetto, che è l'amore. In questo costante suicidio morale è il male supremo della caccia.
*La caccia non è una forma naturale della lotta per l'esistenza, ma un ritorno volontario allo stato selvaggio, con questa differenza: che la caccia era una occupazione naturale per l'uomo primitivo, mentre questa occupazione nell'uomo moderno civilizzato non fa che esercitare e sviluppare in lui istinti bestiali, che la coscienza riprova, e che teoricamente la nostra civiltà vorrebbe aboliti. ([[Lev Tolstoj]])
*Sono stato cacciatore appassionato per molti anni, anzi la caccia era per me una occupazione molto seria [...] Il rimorso, dapprima appena percettibile nella mia coscienza, si ingrandì a poco a poco, se ne impadronì interamente, la scosse, e finì coll'inquietarmi seriamente. Dovetti guardare la verità in faccia, ed allora compresi la crudeltà della caccia. Ora in essa non vedo che un atto inumano e sanguinario, degno solamente di selvaggi e di uomini che conducono una vita senza coscienza, che non si armonizza con la civiltà e col grado di sviluppo a cui noi ci crediamo arrivati.
 
== Modi di dire ==