Giovanni Verga: differenze tra le versioni

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– Sicuro, eh! È roba di famiglia. Adesso bisogna avvertire la cameriera della signora duchessa.
 
===''Storia di una capinera''===
===[[Incipit]]===
Avevo visto una povera capinera chiusa in gabbia: era timida, triste, malaticcia ci guardava con occhio spaventato; si rifuggiava in un angolo della sua gabbia, e allorché udiva il canto allegro degli altri uccelletti che cinguettavano sul verde del prato o nell'azzurro del cielo, li seguiva con uno sguardo che avrebbe potuto dirsi pieno di lagrime. Ma non osava ribellarsi, non osava tentare di rompere il fil di ferro che la teneva carcerata, la povera prigioniera. Eppure i suoi custodi, le volevano bene, cari bambini che si trastullavano col suo dolore e le pagavano la sua malinconia con miche di pane e con parole gentili. La povera capinera cercava rassegnarsi, la meschinella; non era cattiva; non voleva rimproverarli neanche col suo dolore, poiché tentava di beccare tristamente quel miglio e quelle miche di pane; ma non poteva inghiottirle. Dopo due giorni chinò la testa sotto l'ala e l'indomani fu trovata stecchita nella sua prigione. Era morta, povera capinera! Eppure il suo scodellino era pieno. Era morta perché in quel corpicino c'era qualche cosa che non si nutriva soltanto di miglio, e che soffriva qualche cosa oltre la fame e la sete. <br/> Allorché la madre dei due bimbi, innocenti e spietati carnefici del povero uccelletto, mi narrò la storia di un'infelice di cui le mura del chiostro avevano imprigionato il corpo, e la superstizione e l'amore avevano torturato lo spirito: una di quelle intime storie, che passano inosservate tutti i giorni, storia di un cuore tenero, timido, che aveva amato e pianto e pregato senza osare di far scorgere le sue lagrime o di far sentire la sua preghiera, che infine si era chiuso nel suo dolore ed era morto; io pensai alla povera capinera che guardava il cielo attraverso le gretole della sua prigione, che non cantava, che beccava tristamente il suo miglio, che aveva piegato la testolina sotto l'ala ed era morta. <br/> Ecco perché l'ho intitolata: ''Storia di una capinera''.
===Citazioni===
*Siamo degli umili fiorellini avezzi alla dolce tutela della stufa, che l'aria libera uccide. (Lettera del 2 Novembre 1854)
*Monte Ilice, 3 Settembre 1854 <br /> Mia cara Marianna.<br /> Avevo promesso di scriverti ed ecco come tengo la mia promessa! In venti giorni che son qui, a correr pei campi, sola! tutta sola! intendi? dallo spuntar del sole insino a sera, a sedermi sull'erba sotto questi immensi castagni, ad ascoltare il canto degli uccelletti che sono allegri, saltellano come me e ringraziano il buon Dio, non ho trovato un minuto, un piccolo minuto, per dirti che ti voglio bene cento volte dippiù adesso che son lontana da te e che non ti ho più accanto ad ogni ora del giorno come laggiù, al convento.
===[[Explicit]]===
Quando il sole tramontò parve che provasse un nuovo affanno; le sue lagrime scorrevano così abbondanti che una delle converse si mosse a pietà e le asciugò il viso, ché la poveretta l'aveva tutto bagnato e non ci vedeva più. Poi agitò le labbra come se chiamasse; io mi chinai su di lei; fece uno sforzo per accostare il suo viso al mio, e mi sussurrò all'orecchio quel suo ultimo desiderio con uno stento affannoso che spezzava il cuore... Il rantolo la soffocava. Indovinai più che non mi dicesse. Corsi a prendere l'involto che mi avea designato, e allorché me lo vide fra le mani sorrise come sorridono gli angeli del paradiso... Quando il rantolo non la soffocava, diceva sempre: «''Per lui! per lui!''». Sarà stato delirio. Volle che le facessi veder tutto: i fogli, i capelli, il crocifisso, le foglie secche; le baciò, le baciò tanto, che una di quelle foglie l'ho tolta dalle sue labbra dopo morta. <br/> Poi volse appena il capo dall'altra parte e sospirò lievemente... Parve che si addormentasse... e si addormentò per sempre. <br/> Povera suor Maria! <br/> Però ella adesso è fra i beati e prega il Signore per noi miseri peccatori che abbiamo la debolezza di piangere la sua morte. Devo anche aggiungere, a lode della madre abbadessa e di tutta la comunità, e a conforto di tutti coloro che l'amarono in vita, che le sue esequie furono commoventissime. Più di trenta messe furono celebrate a tutti gli altari della chiesa e al ''De-profundis'' ardevano più di cento candele. Mi raccomandi al Signore nelle sue orazioni, e mi creda con stima: <br/> Sua devotissima serva <br/> ''Suor Filomena''
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Eros''===
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===''Rosso Malpelo''===
Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riuscire un fior di birbone. Sicché tutti alla cava della rena rossa lo chiamavano Malpelo; e persino sua madre col sentirgli dir sempre a quel modo aveva quasi dimenticato il suo nome di battesimo.
 
===''Storia di una capinera''===
Monte Ilice, 3 Settembre 1854<br />
Mia cara Marianna.<br />
Avevo promesso di scriverti ed ecco come tengo la mia promessa! In venti giorni che son qui, a correr pei campi, sola! tutta sola! intendi? dallo spuntar del sole insino a sera, a sedermi sull'erba sotto questi immensi castagni, ad ascoltare il canto degli uccelletti che sono allegri, saltellano come me e ringraziano il buon Dio, non ho trovato un minuto, un piccolo minuto, per dirti che ti voglio bene cento volte dippiù adesso che son lontana da te e che non ti ho più accanto ad ogni ora del giorno come laggiù, al convento.
 
===''Una peccatrice''===
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==Note==
<references />
 
== Bibliografia ==
*Giovanni Verga, ''Storia di una capinera'', introduzione di Santino Spartà, Tascabili Economici Newton, Newton Compton Editori, Roma, 1993. ISBN 8879831283
 
==Altri progetti==
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===Opere===
{{Pedia|Storia di una capinera||}}
{{Pedia|I nuovi tartufi|''I nuovi tartufi''|(1865)}}
{{Pedia|Storia di una capinera|''Storia di una capinera''|(1869)}}
{{Pedia|Rosso Malpelo|''Rosso Malpelo''|(1880)}}
{{Pedia|I Malavoglia|''I Malavoglia''|(1881)}}