Fernando Savater: differenze tra le versioni

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*Il vero morire è sempre il mio morire. È la perdita irrevocabile di ciò che sono, non quell'incidente accaduto ad altri in un passato «che è stagione propizia alla morte», come dise ironicamente Borges. Morire significa andare perduti.
*Visto che la morte, ciò che più pesa sulla vita, ciò che la trasforma in cosa gravosa e grave, è fatalità e assenza di senso, la gioia allevia l'esistenza potenziando la libertà rispetto al caso, nonché il senso, ciò che è umanamente sígnificativo, ciò che noi umani condividiamo, rispetto all'assurdità della morte. In questo modo nascono quegli artifici, creatori di libertà e senso, quali l'arte, la poesia, lo spettacolo, l'etica, la politica e perfino la santità.
 
{{NDR|Fernando Savater, ''Brevissime teorie'', traduzione di Francesca Saltarelli, Laterza, Roma-Bari, 2000}}
 
==''Etica per un figlio''==
===[[Incipit]]===
Esistono discipline che si studiano semplicemente per il desiderio di conoscere cose nuove; altre per apprendere a fare qualcosa o a utilizzare qualche strumento; e la maggior parte servono per trovare lavoro e guadagnarsi la vita. Ma di tutti questi studi si può tranquillamente fare a meno se uno non è portato per curiosità naturale o costretto da qualche necessità a dedicarcisi. Le forme di conoscenza interessanti ma non indispensabili a vivere sono moltissime: personalmente, per esempio, mi dispiace non sapere un accidente di astrofisica o di ebanisteria, cose che ad altri daranno certamente molte soddisfazioni, ma questo non mi ha impedito di tirare avanti fino a oggi.
 
===Citazioni===
*Saper vivere non è così facile perché esistono criteri diametralmente «opposti» riguardo a quello che bisogna fare. In matematica o in geografia ci sono gli esperti e gli ignoranti, e in genere gli esperti si trovano quasi sempre d'accordo sui principi fondamentali. Quanto al saper vivere invece non c'è affatto unanimità.
*Gli [[animali]] (e non dico i minerali o le piante) non possono fare altro che essere come sono, e fare ciò per cui la natura li ha programmati. Non si possono criticare né applaudire per quello che fanno: «non saprebbero comportarsi in altro modo». Questa predisposizione obbligatoria risparmia loro senz'altro molti mal di testa.
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*Libertà è decidere, ma anche, non dimenticarlo, renderti conto che stai decidendo.
 
==Bibliografia==
{{NDR|Fernando Savater, ''Etica per un figlio'', traduzione di Davide Osorio Lovera e Cristiana Paternò, Laterza, Bari, 1992}}
{{NDR|*Fernando Savater, ''Brevissime teorie'', traduzione di Francesca Saltarelli, Laterza, Roma-Bari, 2000}}.
{{NDR|*Fernando Savater, ''Etica per un figlio'', traduzione di DavideDavid Osorio Lovera e Cristiana Paternò, Laterza, Bari, 1992}}.
 
== Altri progetti==