Silvana Mangano: differenze tra le versioni

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*È più convincente nelle parti drammatiche, meno tagliata per la comicità: i suoi occhi tristi, dove si intravede un mare in tempesta, contrastano con gli accenti comici di personaggi come la prostituta Costantina nel film ''La grande guerra'' {{NDR|[[Mario Monicelli]] del 1959}}. Insomma, la [[Sofia Loren|Loren]] ha una personalità solare, come se dicesse alla gente "sono bella, guardatemi!"; la Mangano aveva una personalità intimista, delicata e al tempo stesso potente. ([[Luisa Ranieri]])
*{{NDR|L'interpretazione di ''Teresa''}} La sua prostituta in uno degli episodi dell' "Oro di Napoli" {{NDR|regia di [[Vittorio De Sica]], del 1954}} è straordinaria: credo che lì abbia toccato il vertice assoluto dell' interpretazione. Anche in quel caso è una donna piena di dignità ed è struggente il modo in cui esprime lo smarrimento, lo stupore, la paura, quando capisce di essere stata sposata da un uomo che non la ama e che, portandola all'altare, vuole solo espiare una colpa. Confesso che, ripensando alla scena in cui scopre la verità, mi vengono i brividi. ([[Luisa Ranieri]])
*Poche dive del nostro cinema hanno saputo calarsi con altrettanta naturalezza nei panni di una popolana e in quelli di una nobildonna. Miss Roma a sedici anni, figlia di padre siciliano e madre inglese, diventa star con «Riso amaro» di [[Giuseppe De Santis]], nel 1948, imponendosi come primo sex symbol del neorealismo. Il suo mambo in «Anna» di [[Alberto Lattuada|Lattuada]] (canta: «Arriva il negro Zumbon/ballando allegro il bajon») nel 1951 turba gli italiani, e se ne ricorda [[Nanni Moretti|Moretti]] in «Caro diario». Nel 1959, come prostituta veneta di «La grande guerra» di [[Mario Monicelli|Monicelli]], tiene testa ai colossi [[Alberto Sordi|Sordi]] e [[Vittorio Gassman|Gassman]]. Per [[Pier Paolo Pasolini|Pasolini]] sarà Medea in «Edipo Re» (1967). Anche [[Luchino Visconti]] la vorrà di sangue blu - in «Morte a Venezia» e «Ludwig» - ma in «Gruppo di famiglia in un interno» (1974) la trasforma in un' arricchita. ([[Alberto Pezzotta]])
*«Riso amaro» (1949) occupa un posto importante nella storia del cinema e in quella del costume. [[Giuseppe De Santis]] seppe fondere realismo sociale e mélo, mitologia e riflessione sui media, con un occhio all'epica sovietica e uno al noir hollywoodiano; e la mondina Silvana Mangano si impose come oggetto di desiderio. ([[Alberto Pezzotta]])