Antonio Ingroia: differenze tra le versioni

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la data di nascita è 1959 non 1950 (sono Antonio Ingroia, il diretto interessato....)
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*L'indagine di De Magistris, per quanto abbiamo potuto apprendere, andava ben al di là di ciò che è divenuto più noto. Ben oltre quindi le intercettazioni di [[Clemente Mastella|Mastella]] o l'iscrizione di [[Romano Prodi|Prodi]] nel registro degli indagati. Penso che il cuore dell'indagine fosse proprio l'intreccio tra poteri criminali e altri poteri sul territorio. Credo che il suo caso non possa essere affrontato se non si tiene conto della realtà in cui De Magistris, spesso in solitudine istituzionale, ha operato.
*{{NDR|Sull'avocazione dell'inchiesta ''Why Not''}} De Magistris la definisce illegittima, io la definisco impensabile. [...] La mia sensazione è che noi ci siamo trovati in una situazione in cui l'autonomia e l'indipendenza, interna ed esterna, è arrivata a un punto di rottura. Davvero siamo in un momento di crisi dello Stato di diritto.
 
{{intestazione|Intervista di Natalia lombardo, ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/080321/hj5et.tif "La morte breve di molti processi"]'', ''l'Unità'', 25 gennaio 2010}}
*Da tempo la [[Costituzione]] è sotto attacco in alcuni snodi fondamentali. L'autonomia e l'indipendenza della magistratura è da anni sotto assedio costante, e lo è il principio di uguaglianza. L'articolo 3 della Costituzione, anche per merito di una magistratura dalla schiena dritta, non è rimasto un principio astratto. Tutti i più recenti disegni di legge, invece, puntano a creare una giustizia a due velocità: efficiente e dura con i deboli, morbida e fiacca con i potenti. Una giustizia che assicura impunità ai potenti.
*{{NDR|La legge sul cosiddetto "processo breve"}} Dovrebbe definirsi: legge della morte breve dei processi. È giusto assicurare tempi rapidi, ma qui c'è un processo che rimane lungo e si fissa solo un termine massimo che non potrà mai essere rispettato. Occorre una riforma della giustizia che accorci i tempi, ma che dia alla magistratura strumenti umani, operativi e fondi. Ci sono carenze del 30 per cento nelle procure di Palermo e Catania, tagli dei fondi per lo straordinario del personale, delle cancellerie. Le udienze si tengono solo la mattina. A tutta macchina i tempi sarebbero dimezzati.
 
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