Angelo Scola: differenze tra le versioni

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{{intestazione|''Il patriarca e le femministe «Non abolite le differenze»'', ''Corriere della Sera'', 23 dicembre 2009}}
*Che le [[Donna|donne]] si sottraessero a un' oppressione millenaria è stato giusto. Ma il prezzo ingiusto è stata la perdita della loro identità profonda. Quel talento che [[Giovanni Paolo II]] chiamava genio femminile: il fatto di saper tenere il posto dell' "altro". Che non è un posto di seconda fila, attenzione. Tenere il posto dell' altro vuol dire essere il segnavia di quell' Altro per eccellenza che è Dio. Un compito grandioso.
*[[Maria (madre di Gesù)|Maria]] è la prima {{NDR|Donna}} a trattare [[Dio]] come familiare. E dice sì all'Angelo solo dopo aver interloquito criticamente con lui. Non è certo una sprovveduta. Se milioni e milioni di persone visitano ogni anno i santuari mariani è perché in quella ragazza trovano una via
*Non sono un laudator temporis acti, non amo la querulomania dominante. Mi pare anzi che viviamo un tempo affascinante, di transizione, di scoperta. Di travaglio verso il nuovo, che non necessariamente è l' inedito.
*Quando la donna e l' uomo sono una di fronte all' altro fanno esperienza di un modo differente di essere persona. E sono chiamati a spostarsi dal proprio baricentro. La differenza [[Sesso|sessuale]] tiene il posto del terzo. Il posto del figlio.
*Tanti mi dicono: anziché eminenza, possiamo chiamarla [[padre]]? Certo, dico io. Ma non credano di liberarmi da un peso. Padre è ben più impegnativo. Ne sento tutta la fatica, sono come un infante che balbetta. Credo che la vera questione tra uomini e donne sia questa: la [[madre]] deve saper condurre il figlio al padre. Deve saper fare questo dono a entrambi. Il figlio deve prendere coscienza del fatto che accanto alla madre c' è un altro, e fargli spazio.