Indro Montanelli: differenze tra le versioni

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*Non si può scrivere meglio di [[Voltaire]], non si possono dire cose più serie con più aerea leggerezza ("La solennità è una malattia" diceva. E se i suoi colleghi italiani lo avessero ascoltato!...), con più perfetto dosaggio di furore, d'umorismo e di fantasia picaresca.
*Erano cento i volumi comparsi sotto il nome di [[Voltaire]], e non ce n'era uno che non contenesse qualche scintilla del suo genio. A distanza di due secoli, si può rileggerli tutti senza trovarvi un aggettivo superfluo, un grammo di adipe, ed emergere da questa scorpacciata con una fame intatta di [[Voltaire]]. Non conosciamo scrittore di cui si possa dire in piena coscienza altrettanto.
*{{NDR|Su [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena]]}} Capricciosa, prepotente, sventata, non era mai stata popolare. Ora aveva perso anche la pàtina di frivola gaiezza un po' perché non ne aveva più l'età, un po' perché proprio in questa emergenza la sorte l'aveva colpita portandole via il primogenito, erede al trono. Bruscamente richiamata da quella sventura alla realtà, vi reagiva con puntigliosa acredine.
 
{{NDR|Indro Montanelli e Roberto Gervaso, ''L'Italia del Settecento'', Rizzoli, 1971}}