Mario Canciani: differenze tra le versioni

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== ''Vita da prete'' ==
*Una volta mostrarono a [[Cesare Lombroso|Lombroso]] una foto di detenuti e gli chiesero chi fosse quello che mostrava più nettamente i caratteri del criminale. Lombroso mise il dito su una testa che stava al centro della foto, dietro agli altri. Era il cappellano. Lombroso si giustificò poi affermando che non tutti realizzano le proprie inclinazioni... «Astra inclinant, non necessitant.» (p. 38)
*Don Giulio {{NDR|Sacchetti}} è il presidente del Circolo della Caccia. Essendo io contro la caccia, una volta gli annunziai che sull'«Osservatore Romano» era riportata la scomunica del Papa contro i cacciatori.<br>Purtroppo don Giulio si avvide dello scherzo troppo presto. (pp. 85-86)
*[[San Francesco d'Assisi|San Francesco]] chiamava gli [[animali]] «i nostri fratelli più piccoli». Per loro aveva le attenzioni più delicate. Voleva scrivere a Federico II perché con un editto stabilisse che a Natale le strade fossero cosparse di granaglie e di grano per gli uccelli: anch'essi dovevano gioire per la nascita del Redentore. Perché non fossero calpestati, scansava dai sentieri i vermi. A Sant'Angelo in Pantanelli, presso Orvieto, viene mostrato tuttora uno scoglio sul Tevere, dal quale avrebbe gettato nel fiume dei pesci che gli erano stati regalati, dicendo: «Fatevi furbi...». (p. 132)
* Signore, le mille voci della Creazione cantano a Te in cielo, sulla terra e nelle acque.<br>Tu sei il Buon Pastore che conduce ogni vita verso i prati verdeggianti dei cieli; il Padre buono che pensa agli uccelli che non seminano né mietono; che dà il Suo Spirito a tutto ciò che vive e non soltanto all'uomo.<br>Benedici i nostri fratelli più piccoli che ci hai donato come compagni di vita e quelli che in libertà vivono nei deserti, nei mari, nelle foreste.<br>Aiuta noi, che siamo solo una parte del creato, a passare dalla visione antropocentrica del rapporto uomo-natura a quella biocentrica, che considera l'uomo quale componente della biosfera. Aiutaci, perciò, alla contemplazione della Tua Armonia divina, a essere buoni verso tutti gli animali e a bandire ogni crudeltà nei loro confronti. Fa' che possiamo guardarli e onorarli come se al presente uscissero dalle Tue mani.<br>Verrà il giorno in cui, attorniati dall'eco delle innumerevoli voci delle Tue creature, ritroveremo nei cieli e terra nuovi nel Mistero di Cristo, assieme a tutto ciò che abbiamo amato in vita: il sibilo del vento, il canto melodioso tra folti rami, la pastura calma dei cavalli, la generosità dei Terranova, il candore degli agnelli esultanti sulle colline.<br>Canteremo allora per sempre la Tua inenarrabile Gloria, Signore che non ami la morte, ma la vita. Amen (pp. 133-134)