George E. Kent: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Miró uomo si trasforma nel Miró pittore quando prende in mano il pennello. Allora tutto quello che gli vive dentro - i sogni, i sentimenti, la gioia, il dolore - gli si riversa all'esterno, per poi esplodere sulla tela. (p. 54)
*Miró rifiuta la qualifica di pittore astratto perché, insiste, ogni sua creazione trae lo spunto direttamente da un oggetto o da un'idea poetica. E in effetti la stranezza della sua arte svanisce se si considera che ogni sua opera si riduce a un altissimo esercizio di stenografia: simboli e ghirigori, che sono il suo modo di ridurre la realtà all'essenziale. (p. 60)
{{NDR|George E. Kent, ''I poetici ghirigori di Joan Miró'', ''Selezione dal Reader's Digest'', febbraio 1971}}