Emilio De Marchi: differenze tra le versioni

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*{{NDR|[[Ambrogio Bazzero]]}} Anch'egli amò la sua donna, ma noi come tutti gli altri. Amò troppo castamente, e sacrificò all'ideale più che non sia permesso alla debole natura umana. Fenomeno strano è questo che in un tempo, in cui dal languido romanticismo l'arte e con essa il sentire si avviavano verso il godimento pagano del realismo, strano fenomeno veramente è il vedere questo solitario rifugiarsi nel deserto, con un'immagine sola soavissima nel cuore, meno donna alla fine che luminosa e innocente visione, ch'egli adorò estatico come quel d'Assisi adorò la Vergine sua.
*Alle [[Anima|anime]] generose è poca soltanto una vita.
*Il [[Ambrogio Bazzero|Bazzero]], d'ingegno facile, senza le noiose distrazioni del bisogno, con un'anima semplice, con tanto medioevo appiccato alle pareti del suo studio, potèpoté meglio di molti altri ricreare quel mondo morto intorno a sé. lo ricreava per sola vaghezza d'antiquario, come si disse, ma perchèperché gli pareva che in quel mondo astratto i suoi sottili ideali respirassero meglio che nell'aria grossa della realtà pregna di cose.
*{{NDR|[[Ambrogio Bazzero]]}} Il pensiero era libero e audace, ma la volontà paurosa. Di questo squilibrio di forze, fra l'occhio che vede e la mano che non osa, egli si querelava spesso con me durante il nostro viaggio di piacere a Firenze e a Venezia, e spesso ne piange anche in questo libro, che è la storia dell'anima sua.
*{{NDR|[[Ambrogio Bazzero]]}} Non so dire se più dell'arte egli amasse la libera natura.