Johann Gottlieb Fichte: differenze tra le versioni
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*L'Io puro si lascia rappresentare solo in negativo, come l'opposto del Non-Io che ha come carattere distintivo la molteplicità. Perciò l'Io puro viene inteso come una completa ed assoluta identità con se stesso, esso è sempre Uno e Identico e mai un'altra cosa. (p. 12)
*L'Io puro non può mai trovarsi in contraddizione con se stesso, giacché al suo interno non può esservi molteplicità, ed esso è sempre Uno e Identico. Ma l'Io empirico, determinabile e determinato per mezzo delle cose a lui esterne, può contraddirsi. (p. 13)
*All'Io empirico deve venir data una disposizione come se questa potesse valere in eterno. Potrei dunque
*Il fine ultimo e sommo dell'uomo è la perfetta corrispondenza con se stesso e
*Non è vero che ''ciò che ci rende [[Felicità|felici]] è buono''; al contrario: ''solo ciò che è buono ci rende felici''. (p. 17)
*Lo scopo finale dell'uomo è di sottomettere a sé tutto ciò che è privo di ragione e di padroneggiarlo liberamente secondo la propria legge. Questo scopo finale è completamente irrangiungibile e deve restare eternamente irrangiungibile, altrimenti l'uomo cesserebbe di essere un uomo e diverrebbe un Dio. (p. 17)
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