Ambrogio Bazzero: differenze tra le versioni

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'''Ambrogio Bazzero''' (1851 - 1882), scrittore italiano.
 
==Citazioni==
*Il giorno da me tanto desiderato, o miei parenti, è giunto. e non piangete: è il giorno in cui voi finalmente conoscerete l'anima mia. Per mia iscrizione queste sole parole:<br/>AMBROGIO BAZZERO<br/>NATO....... MORTO.......<br/>''Tout ce qui finit est si court!'' (citato in prefazione a ''Storia di un'anima'')
AMBROGIO BAZZERO<br/>
NATO....... MORTO.......<br/>
''Tout ce qui finit est si court!'' (citato in prefazione a ''Storia di un'anima'')
*Imparò che le dita ci furono date da natura per contare le vendette da farsi: segnar croce colla penna è da monaco, tagliare colla spada da cavaliere: si vive collo usbergo maledetto, si muore coll'abito immacolato di qualche monistero. (da ''Ugo'', citato in prefazione a ''Storia di un'anima'')
*In vent'anni tre volte ho sorriso, quando la prima volta su un'altissima cima vidi all'orizzonte sorgere il sole e vidi che avvolgeva anche me ne' suoi raggi; quando suonò la tromba che mi chiamava all'armi, quando... Non è riso, è sogghigno! Ebbene sogghigno oggi in cui mi trovo tanto deserto.... (da ''Ugo'', citato in prefazione a ''Storia di un'anima'')
*Vi dirò, che una fanciulla bionda, la mia fanciulla che mi cantava le poesie d'Iddio e dell'amore, mi ha fatto piangere e mi ha ammalato a letto. Mi offriva vaniglie, viole del pensiero, versi francesi e sorrisi di santa Cecilia, l'organista. (da ''Schizzi dal mare'', citato in prefazione a ''Storia di un'anima'')
 
==[[Incipit]] di ''Storia di un'anima''==
===[[Incipit]]===
L'anno scorso, nel mio compleanno, scrivevo dei pensieri che erano l'espressione dell'anima mia, e li dedicavo a mia sorella: quest'anno ancora voglio scrivere dei pensieri e li dedico al deserto. Deserto: ecco l'espressione dell'anima mia! Che cosa scrivo?... Si possono tradurre a parola le convulsioni dell'anima, le contorsioni di mano, gli stringigola, i groppi, le memorie fallite e le speranze fallite? Posso scrivere lo stato dell'anima mia?... Eppure voglio sfogarmi: voglio lasciare un foglietto che attesti questo tristissimo compleanno. Lo leggerò io? quando? come? Lo leggeranno gli altri? quando? Quando io sarò morto, quando frugando entro le mie carte, i miei parenti diranno: - Aveva un po' del matto! - e mi compiangeranno. Lo leggerò io? Non so perché, ma fra l'immenso buio che mi ottenebra la vita, un po' di lume cade su quella scena ineffabile che ho sognato mille volte: - cioè: - una donna, la mia donna, spierà me che apro il cofanetto di ferro.... Apro e tolgo anche questo foglio. Lo leggiamo insieme.
===Citazioni===
 
*A sera tarda mi trovai cogli artisti che festeggiavano il [[Francesco Paolo Michetti|Michetti]]. Figlio di pastori a 25 anni è già celebre in Italia e in Francia, e guadagna quello che vuole. Come vorrei essere in lui! avere tanto nome e tanto merito e dire: ''Per una fanciulla!'' festeggiato, amato, ammirato e dire: ''Col pensiero di una fanciulla!'' Che superba compiacenza!
*Ah se potessi condannarti all'[[oblio]]! ''Ti amai'', Ti amai, versai, nelle lettere che ti scrissi, l'''anima'' mia, ti dissi il mio tormento, rinunciai alle prepotenti gioie che mi provocano a' miei anni, studiai, mi dedicai ai poveri, e al mio paese... E Tu? Come mi rispondesti? ''Tu chi ami''?
*Alcune volte mi sento felice nel pensare alla [[morte]], perchè mi dico: - L'anima mia è scritta in queste pagine e mia madre mi conoscerà. - Mia madre stenterà a capire la mia calligrafia, ed io sarò sotterra, senza aspettare la risurrezione.
*C'ingannano i poveri, c'ingannano i preti, e c'ingannano i dottori....
*Carne della [[Donna|femmina]] che sei? Tutto passa, e tu, corpo, imputridisci; dopo la giovinezza, nessun piacere; dopo la morte, nessuna vita!
*Che m'importa dell'[[archeologia]]? Sono artista e non antiquario: son poeta e non rigattiere. Ma mi sento sconfortato.
*Che m'importa dell'archeologia? Una volta avevo tanto dolore, ma tanta era la mia speranza! Ora non ho più dolore, ma non ho più speranze! Apatia!
*Coll'amore dell'[[arte]] non si fa carriera!
*Come sono melanconico, la mattina quando mi desto! - Come mi spavento pensando che il mio nome è lanciato al pubblico! Chiunque mascalzone avrà diritto di sindacare i miei atti della vita privata? Come mi spiacerebbe s'io divenissi ridicolo! - Chi mi insulterà? E rinuncierò io a quella soavissima e dolce pratica religiosa della eucarestia?
*Come ti bestemmio, o [[Dio]]! Non ti credo nei cieli! Sei in terra e Sei l'amore! Sii maledetto, o amore! - . Perchè non mi uccidi?
*Credevo d'esser [[Ambizione|ambizioso]] e non lo sono! - Sono ammalato.
*Da Lipsia, [[Leopold von Sacher-Masoch|Sacher-Masoch]] mi invita a scrivergli un articolo.... È questa la gloria sognata? Il mio articolo sarà tradotto in tedesco.
*Dimmi, quando sarà finito il mio tormento? Aspetto la tua carta di visita. Se non rispondi, Ti odierò! ''Sarà l'odio, non l'oblio!''
*Disimparo le lingue per dimenticare le mie prime illusioni. O mio [[Gesù]], lessi per primo libro in inglese e tedesco il tuo santo vangelo. Come era il mio amore?
*Diventare artista! Avere il mio studio! Nel mio studio mettere un pianoforte per Te! Oh il mio sogno! Avere i fiori, la donna, la purissima arte, qualche libro tedesco e qualche inglese e francese! Essere artista!
*E perchè? perché, mio Dio, ho la mente tanto torpida? Dicono ch'io [[Scrivere|scrivo]] con facilità: se sapessero il mio tormento!<br/>«''Oh blest be thine unbroken light!''»
*È uno spavento per me l'udire l'immoralità dalla bocca di una donna giovane.
*Ero buono, ti confesso, una volta, gentile verso la Madonna, fiducioso in Dio. Ed ora?- Non leggo più poesie stampate. È domenica: io non benedico il Signore. Sorgete tutte in me, o male passioni dell'anima mia, tormentatemi, abbattetemi, schiacciatemi. Ch'io muoia maledetto, perdonando a nessuno.
*Fra tutte queste cose vecchie del mio studio, ho delle camelie in un vaso, camelie candidissime, camelie rosee... Perchè adorando i fiori, con dolcissima illusione, con irresistibile bisogno, adoro la donna?
*Ieri nel di dei [[Morte|morti]] ebbi dei momenti di grandissima gioia pensando a te, e al bambino biondo e gentile che avremo....
*In che mani saranno questi miei fogli fra venti anni? e fra quaranta? e fra cento? - Vivrà l'anima mia, quando io sarò polvere e nulla? - Chi leggerà? chi capirà? Chi pregherà per me fra cento anni?
*Io mi sento artista, perchè sto in contemplazione di un raggio di sole che fa luccicare mestamente l'iniziale delle pergamena e vivifica i colori di un angolo di tappeto turco e fa spiccare le ombre del tavolo barocco e polveroso. Io sono artista - melanconico e sognatore.
*L'altro ieri, al ritorno d'una allegra passeggiata, andai in cimitero.... C'era con me una signora, povera, ma gentile, ma educata, ma pietosa. Ci facemmo pensosi. Dio santo! Come io la sento la poesia del dolore! Come io ho bisogno della donna! Come mi trovo bene fra le croci!
*L'[[anima]] è la memoria che lasciamo.
*L'[[Oblio|obblio]]! E perchè non la morte, se mi cadono tutti i sogni di sette od otto anni?
*''L'oubli seul séparé''. Siamo separati e questa volta per sempre! O mie memorie, miei boschi di Limbiate, mio cimitero, mie malattie! - Tutto è finito ed io coltivo squisitamente il mio dolore.
*La mia [[poesia]] bisogna ch'io la tenga nascosta in fondo al cuore, per me, per piangere solo, per pregar solo, per disperare solo!
*La natura ha una voce sconfortante per me! Sei tu, anima di donna, che parli a me da quel cielo melanconicamente roseo, da quel nero bosco della botanica, da quel piano silente?...
*La pace! Non l'ho trovata nella febbrile fantasia dell'arte, nella stupida società elegante, nell'amore, negli studii pacati e solitarii... La troverò nel prestarmi a lavorare pei poveri?
*La tua memoria era in me santissima e dolce: e la maliarda libidine mi arroventava e mi strappava le carni.
*Lavoro pei [[Povertà|poveri]]: e sono contento, E se il mondo fosse pieno di finzioni? E se tanti poveri sono bricconi? E se io sono novizzo?
*Ma perchè [[Scrivere|scrivo]]? È l'unico mio conforto.
*O [[Dio|Signore]], quando leggo la Tua Bibbia, come ancora nel mio avido scetticismo, ho dei momenti di fede gentile! O Signore, perché mi tormentasti e mi tormenti coll'incertezza?
*O [[Poeta|poeti]], non vi leggo più! penso che anch'io volevo essere romanziero storico: e, dopo il mio amore, romanziere antico. Incominciai col ''Buondelmonte'' e finii coll'abbozzo ''Tisi''..<br/> Ho qui un vasetto di viole del pensiero. Da sei anni a primavera ho questa gentile compagnia: viole ed illusioni. - I miei amici vedendomi, triste, mi dicono per consolarmi: - Prendi moglie....
*Oggi mi sentii [[poeta]]. Meditai una poesia, ''I morti'', i morti all'ospedale e i morti in battaglia - i morti d'amore - i morti in campagna....
*Oggi ''per gli altri'' fui impaziente e risoluto: ''per me'' sono sempre stato un somaro e uno schiavo.
*Perchè non posso sognarle le mie [[Illusione|illusioni]]? - Perchè sono artista?
*Perchè questo sconforto? Perché ti ho amato troppo. E Tu lo meritavi? - Cominciano i giorni delle indecisioni, dei dubbi, degli spossamenti. - Dammi l'[[oblio]], - dammi anche l'imbecillita: ch'io non abbia più memoria.
*Quando in cimitero vedo gli ossami e mi sento aizzato allo scetticismo, non credo nulla, nulla, e mi sento certo che sotterra non si ama, ma si imputrida, e finisce la bellezza, la bontà, la poesia, l'anima, io mi dico: - Lidia! - e quest'invocazione significa: - Voglio la vita!
*S'io prendessi [[Matrimonio|moglie]]? - Oh suicidio!
*....[[Sorriso]] di donna, che cosa sei?
*Stanotte, morbosamente, le ho sognate tutte le spaventose voluttà della donna. Stamattina, vedendo il sole, ho sentito desiderio della mia fanciulla! Che importa a me di tutto? - Vorrei esser felice.<br/> È squallido l'oblio.
*Ti avrei scritto anche le orgie, gli abbracci lascivi, le ebbrezze, se non fossi sempre vissuto così [[Timidezza|timido]]!
*Un [[giornale]], la ''Lombardia'', parlando delle cose politiche, mi insulta. Che m'importa? -
*Vorrei andare a Limbiate al vecchio cimitero. La [[morte]] mi consola sempre. Credo in Dio e sento la sua pace.
==Citazioni su Ambrogio Bazzero==
*Anch'egli amò la sua donna, ma noi come tutti gli altri. Amò troppo castamente, e sacrificò all'ideale più che non sia permesso alla debole natura umana. Fenomeno strano è questo che in un tempo, in cui dal languido romanticismo l'arte e con essa il sentire si avviavano verso il godimento pagano del realismo, strano fenomeno veramente è il vedere questo solitario rifugiarsi nel deserto, con un'immagine sola soavissima nel cuore, meno donna alla fine che luminosa e innocente visione, ch'egli adorò estatico come quel d'Assisi adorò la Vergine sua. ([[Emilio De Marchi]])