Thomas Hardy: differenze tra le versioni

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In un sabato pomeriggio di novembre stava calando il crepuscolo, e l'ampia distesa di terreno aperto e selvaggio nota col nome di brughiera di Egdon si veniva facendo ogni momento più scura. In alto, il curvo strato di nubi biancastre che nascondeva il cielo era come una tenda che avesse per pavimento tutta la brughiera.<br />
{{NDR|Thomas Hardy, ''La brughiera'', traduzione di Ada Prospero, Garzanti, 1999.}}
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===Citazioni===
*Emanava da lei come un senso d'isolamento, di estraneità; la solitudine della brughiera era concentrata in quel volto che dalla solitudine era nato. (I - Le tre donne, pag. 37).
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==Bibliografia==
*Thomas Hardy, ''Tess dei d'Uberville'', traduzione di Maria Grazia Griffini, Oscar Mondadori, 1996.