Nicolao Merker: differenze tra le versioni

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*La «missione del dotto» ovverto, sappiamo oramai, la funzione dell'intellettuale nella società, continuò insomma ad occupare Fichte sino alla fine della sua vita, e non soltanto in lezioni che avevano quell'argomento per tema specifico, ma anche, in filigrana, in altri suoi scritti. (XXIII)
*Le lezioni del 1811 ''Sulla missione del dotto'' teorizeranno che l'intellettuale vero, educatore dell'umanità, è una sorta di profeta. Soltanto lui è il detentore di una visione ideale del mondo riservata a pochissimi eletti, anzi addirittura religiosa perché ispirata loro da Dio. (XXIV)
*L'ideale di Fichte non è l'uomo puramente sensibile, affidato a ciò che a costui dettano semplicemente l'intuizione e la fantasia, ma, in armonia con la dottrina dei due Io, un uomo il cui lato sensibile abbia il supporto della razionalità (citato in ''Note'', p. 95)
 
==Bibliografia==