Fausto Coppi: differenze tra le versioni

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La gente ha fatto bene ad amarlo.
Ed è bello che, a trent'anni dalla sua morte, ci si ricordi ancora di lui.
 
Raymond Poulidor: Nel '59 Coppi è venuto nella mia regione e la gente, per vederlo, era partita da molto lontano.
Io appartenevo alla categoria degli indipendenti, ma potevo partecipare alla gara.
Appena data la partenza, mi sono messo alla ruota di Coppi e la prima cosa di lui che mi ha impressionato, è stata la posizione in bicicletta: mi sono detto che era splendida.
La corsa l'ha vinta Dacquai, ma a me non importava.
Ero tutto preso nel cercare di capire il più possibile Coppi.
Un'altra cosa che mi ha impressionato di lui, è stata la calma con la quale ha accettato di firmare gli autografi, con migliaia di persone che facevano ressa per venirgli vicino.
Ricordo ancora che faceva la firma con la C larga.
Ero campione del Limousin.
Sono diventato professionista due mesi più tardi.
Ho continuato a pensare a Coppi e all'impressione che mi aveva fatto.