Francesco Domenico Guerrazzi: differenze tra le versioni

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*Come il [[popolo]] è l'[[asino]]: utile, paziente e bastonato.<ref name=Fie>Citato nella rubrica ''Antologia'', ''La Fiera letteraria'', n. 5, 14 marzo 1971 ed in testata del settimanale ''L'Asino'' del 1892.</ref>
*E queste parole il camerario gli disse superbamente, imperciocchè i servi per ordinario posseggano l'odorato più sottile dei segugi per distinguere quando una persona è in fiore, quando è matura, e quanto sta per cascare dalla grazia del padrone. Il Luciani, offeso di quell'essere buttato là come un trabiccolo a mezzo [[luglio]], e più trafitto dal modo, guardò in cagnesco il camerario, quasi gli volesse dire:<br />– Attendi a starmi lontano, perché se mi capiti fra le mani io ti farò vedere che mai [[cane]] mi morse, ch'io non volessi del suo pelo. (da ''Beatrice Cenci'', cap. XXIV)
*È segno non mediocre di amare la patria coltivare la favella materna: le nazioni si distinguono dalla lingua. (dalle ''Lettere'')
*Gli uomini hanno fatto Dio a similitudine di loro, e lo hanno conciato pel dì delle feste. (da ''Il buco nel muro'', 1862)
*La [[elemosina]] anziché sollevare dalle necessità gli accattoni li mantiene nel vizio. (da ''Vita di Francesco Ferruccio‎'')